Pranzo di Natale: piatti “stellati” per combattere la solitudine

La solitudine ci attanaglia, è qualcosa di terrificante e tocca tutti. È il male del mondo e l’emergenza sanitaria che ancora viviamo ha acuito le difficoltà. Sono più di 1500 le persone che hanno contributo alla realizzazione di questo spazio che oggi ospita nel giorno dell’antivigilia. Parlo a nome della comunità e dei parroci del centro antico, siamo felici di poter utilizzare il centro solidale per un’iniziativa così importante, a favore dei più fragili” – Don Luigi Milano apre le porte degli Spazi Solidali inaugurati a giugno 2021 e adiacenti alla chiesa Maria SS. Del Carmine di Castellammare di Stabia.

È il pranzo di Natale per i più bisognosi, ma per chi ne prende parte, servendo ai tavoli o lavorando in cucina, è un’occasione di crescita e di riscoperta di valori come la solidarietà e l’umanità. Sono circa settanta i coperti che riempiono le due sale, arrivano in tavola portate gustose e raffinate, dall’antipasto al dolce. È un pranzo ricco, che vuole fa sentir bene ed importante chi lo sta gustando. Ospiti degli Spazi Solidali, sono i ragazzi del Coro Menti Libere UOCSM Terzigno ASL Na 3 Sud, accompagnati dalla dottoressa Franco, che durante la giornata hanno tenuto compagnia i commensali con le loro esibizioni. Ai tavoli siedono numerose famiglie del centro antico di Castellammare di Stabia, in un angolo, c’è un tavolo più grande degli altri, si tratta di una famiglia proveniente dall’Etiopia, oggi ospitata dal signor Daniele sulla collina di Varano e assistita dalla stessa parrocchia del Carmine. I sorrisi dei bambini, illuminano ancor di più delle luci posizionate sull’albero di Natale in sala.

Dietro le quinte, a mescolare profumi e odori, c’è Emanuele Cuomo, volto noto in diocesi per la realizzazione della Cucina del Cuore presso la scuola Panzini. Con lui, lo chef dell’Hotel Riviera di Sorrento Luigi Flauto, insieme alla sua squadra Fabio Marrazzo e Catello Sansone. Sono compatti, ben assemblati, curano le portate magnificamente, dai loro occhi traspare l’amore non solamente per il lavoro che svolgono ma anche per tutti i fratelli commensali. Questi ultimi, hanno certamente gradito il menù scelto, vista la quantità dei bis richiesti. In cucina c’è chi impiatta, chi lava le pentole, chi serve ai tavoli. È la collaborazione la chiave di volta.

Seduti ai tavoli, tra la gente anche i parroci Don Salvatore Abagnale e Don Antonino Gargiulo della chiesa di San Ciro, Don Mimmo Leonetti direttore della Caritas diocesana. A chiacchierar con loro, anche il nostro Mons. Alfano, che come sempre non resta indifferente a tali iniziative: “Stare a tavola insieme e condividere la gioia di questi gironi di festa è motivo di speranza, siamo fratelli e sorelle, oggi. Questo deve essere lo stile del nostro cammino e non un episodio singolo, ecco cosa mi auguro e auguro alla nostra comunità”.

L’obiettivo della cucina solidale è quello di mettere al servizio dei giovani e dei meno fortunati, la professionalità e l’esperienza di chi è riuscito a farsi strada nonostante le difficoltà dei tempi, affinché possano gettare la basi per imparare un mestiere. Il pranzo di Natale, che ha visto la collaborazione della Caritas, del Rotary e Parrocchia del Carmine, si spera possa essere foriera di tali progetti.

Clelia Esposito