Progetto Policoro e Vescovo sul Vangelo della V domenica di Pasqua

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Gesù è la via che conduce al Padre. Nel Vangelo della V Domenica di Pasqua, Gesù ci dice: “Io sono la via, la verità e la vita”. E ci chiede di avere fede in Lui. Di questo parlano l’arcivescovo, mons. Francesco Alfano, e i giovani del Progetto Policoro.
 
La prima domanda riguarda proprio l’incipit di questo brano del Vangelo: l’invito di Gesù ai discepoli a non essere turbati perché Egli va al Padre per preparare loro un posto e soprattutto ad avere fede in Lui. Nel mondo di oggi non ci sono tante certezze, mentre Gesù ci offre la certezza dell’amore di Dio. Ma da giovane come posso avere una fede così grande che è la certezza dell’amore di Dio?
 
“Il messaggio di Gesù potrebbe sembrare inattuale vista la difficoltà che voi giovani vivete – risponde mons. Alfano -. Eppure pensate ai discepoli, che erano per lo più giovani, in quell’epoca senza garanzie e certezze per il futuro, perché erano diventati il gruppo di Gesù: ben visto dalla folla, ma non dai capi. Non avevano un futuro assicurato, non sapevano neanche quale sarebbe stato il loro presente. Dunque, una situazione non molto diversa dalla vostra. Questo ritengo essere il messaggio sconvolgente del Vangelo: Gesù non chiude gli occhi davanti alle difficoltà, non invita a fuggire dalla realtà. Al contrario, afferma che l’unica certezza in questo mondo così difficile è di non sentirsi mai soli o abbandonati. Ci dice ‘Non abbiate paura perché ci sono Io’ e questo lo può dire solo Dio. Infatti, nessun essere umano può essere una tale garanzia per gli altri da fugare le nostre paure e i nostri dubbi. E Gesù può parlare dei posti che ci prepara: che bella espressione che rimanda alla nostra difficoltà e alla vostra difficoltà: quanti posti negati, quelli del lavoro, di una vita vissuta nella gioia e nella bellezza. Di fronte a tanta negatività c’è intorno a noi, Gesù ci prepara un posto. Certo, pensiamo all’incontro finale con il Padre, ma anche oggi noi Lo possiamo incontrare. In questo vedo un messaggio attualissimo: i discepoli con tutte le loro paure, i giovani in particolare, nella misura in cui si aprono alla fede, nel rapporto reciproco, nella comunione di fede, nell’impegno concreto, trovare la possibilità di una vita nuova, dove il futuro è preparato dalla solidarietà, dal servizio, dall’impegno per gli altri, dal sacrificio. Non siamo soli. Il Padre è con noi”.
 
La seconda domanda riguarda la paura dei discepoli quando Gesù chiede di seguirLo perché non sanno come riconoscere la strada. Chiede loro un atto di fede smisurato. A volte ci possiamo sentire spaventati, soprattutto noi giovani, anche dal fatto che qualcuno crede così tanto in noi, perché non sappiamo se siamo capaci di essere discepoli fino in fondo…
 
“Sì – afferma il presule – Gesù è eccessivamente esagerato, ma è l’esagerazione di Dio. Ci prende talmente sul serio, certo non da porci sulle spalle un peso che non possiamo sopportare, ma da aiutarci a scoprire quelle energie interiori che abbiamo ma che tante volte ignoriamo o delle quali abbiamo paura. Gesù si fida dei discepoli, di noi, ci restituisce la nostra dignità, permettendoci di vivere la nostra vita fino in fondo: questa è l’esagerazione del Vangelo, perché noi accettiamo i compromessi. Certo, voi giovani non volete i compromessi. Voi giovani contestate la società e anche la Chiesa, perché talvolta si cede ai compromessi. Ma non si deve mai cedere ai compromessi. Diverso è rispettare i tempi, sapere che non si può avere tutto subito, ma il compromesso no: significa tacitare la coscienza, uccidere la speranza, mettere da parte i più deboli. No, nessun compromesso, assolutamente. Ma non da soli. Potremmo rispondere a questo appello forte del Signore se ci aiuteremo l’un l’altro. Gesù è la via per andare incontro all’altro e così incontreremo Dio. Il messaggio pasquale è racchiudibile tutto qui: mai è possibile camminare da soli se vogliamo vivere la nostra vita in modo pieno. Mai incontreremo Dio ignorando il fratello, ma solo accogliendoci a vicenda. Lì potremo fare esperienza concreta di Gesù in mezzo a noi”.