Ricordatevi dei vostri capi… (Eb 13,7)

Trigesimo Mons. Felice Cece

Venerdì 12 giugno alle ore 19 nella Chiesa Cattedrale di Sorrento l’Arcivescovo Mons. Francesco Alfano ha celebrato l’Eucarestia per il trigesimo di Mons. Felice Cece, Arcivescovo emerito, tornato alla Casa del Padre il 12 maggio scorso.

Erano presenti alla celebrazione diversi vescovi della Campania: mons. Arturo Aiello vescovo di Avellino, mons. Gennaro Pascarella vescovo di Pozzuoli, mons. Giovanni D’Alise vescovo di Caserta, mons. Salvatore Caputo arcivescovo di Pompei, mons. Salvatore Visco arcivescovo di Capua, mons. Ciro Miniero vescovo di Vallo della Lucania, un nutrito gruppo di sacerdoti diocesani, una rappresentanza di religiosi, religiose e di laici membri del Consiglio Pastorale Diocesano ed i familiari di Mons. Cece.

Sono passati decenni dal lontano 12 luglio 1988 quando la Santa Sede nominò Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare mons. Felice Cece, allora vescovo di Teano-Calvi e segretario della Conferenza Episcopale Campana.

Quando fu elevato alla dignità episcopale il 20 ottobre del 1984, don Adolfo L’Arco così scrisse sul giornale della diocesi di Nola: “La Grazia gli ha plasmato un volto tale, che basta guardarlo per sentire il bisogno di confidarsi con lui… Mons. Cece possiede in sommo grado l’arte di farsi gli amici; entra in punta di piedi e diventa il re dei cuori. Egli riesce simpatico per la sua disponibilità a donare il meglio di sé”.

Giunto quasi in sordina, nominato l’8 febbraio 1989 Arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, seppe in breve tempo immedesimarsi nella nostra realtà, inducendo alla moderazione e impedendo le “crociate” negli anni sofferti dell’unificazione dell’Arcidiocesi Sorrentina con la Diocesi Stabiese.

Provvidenziale è stata la prima lettura della liturgia nel giorno del suo trigesimo (1 Re 19,9a.11-16) dalla quale mons. Alfano ha tratto la usa omelia facendo un parallelismo tra la vita del profeta Elia e la vita di Mons. Cece: una vita spesa per Dio e per il suo popolo senza troppe ostentazioni, nutrita dalla spiritualità della “piccola via” di Teresa di Lisieux.

Mons. Cece ha guidato la Chiesa sorrentino-stabiese per più di un ventennio e difficilmente si dimenticherà la sua testimonianza di vita, la sua prudenza nel governo della diocesi, la sua amabilità soprattutto nei colloqui personali. Quasi alla fine del suo mandato volle fortemente celebrare un evento che avrebbe posto il sigillo alle sue fatiche: il Primo Sinodo Diocesano dell’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia.

Dopo gli ultimi anni vissuti nella sofferenza, ora intercede per questa Chiesa per la quale si è speso senza misura, indicandole continuamente la via maestra della comunione.