Una messa per il 20° della Fondazione Exodus ’94

In occasione del 20° anniversario della Fondazione antiusura Exodus ’94 si terrà una celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, mons. Francesco Alfano martedì 18 marzo alle ore 17 nella sede della Fondazione in Via san Bartolomeo 72 a Castellammare presso gli uffici della Caritas “per ringraziare insieme il Signore per la gioia e la fatica dell’essere prossimo”.
La Fondazione ha come fine il sostegno a persone che sono vittime dell’usura o che, a causa di un grave indebitamento potrebbero cadere nelle maglie dell’usura.
La fondazione garantisce prima di tutto l’accompagnamento dell’usurato alla denuncia ed il conseguente accesso ai risarcimenti previsti dallo Stato.
É poi possibile avere accesso a piccoli prestiti, a tassi molto agevolati, per coprire momentanee insolvibilità o difficoltà. Poiché spesso l’indebitamento è conseguenza di un uso incontrollato di risorse effettivamente disponibili, quando è possibile la fondazione prova ad avere uno sguardo generale sulla situazione economica dell’utente.
L’accesso al prestito è possibile ad alcune precise condizioni.
Prima di tutto il richiedente deve dimostrare la propria situazione debitoria che quindi non può essere presunta, ogni affermazione deve essere supportata almeno da prova cartacea (occorre produrre tutta la documentazione da cui si evince l’insolvenza).
Il richiedente deve poi provare la possibilità concreta di restituire la somma e di far fronte al pagamento della rata (il dilazionamento non può essere superiore a 5 anni). É quindi chiesto che il richiedente esibisca tutta la documentazione relativa al proprio reddito, il proprio stato di famiglia, le spese mensili che il nucleo famigliare subisce e ovviamente, documenti di identità in corso di validità.
Il richiedente deve poi dimostrare di non poter accedere ad altre forme di prestiti.
Infine è necessario indicare un garante solvente. Una persona che in caso di inadempimento del debitore principale garantisca l’adempimento del debito col proprio patrimonio. Il garante, come il richiedente, deve presentare documentazione da cui si evinca il proprio reddito.
I soggetti richiedenti possono accedere agli sportelli della fondazione, (la Fondazione è aperta Tutti i martedì dalle 17:30 alle 19:00 e il mercoledì dalle 9:30 alle 12:00 ) qui troveranno dei volontari che, dopo un primo ascolto valuteranno la compatibilità fra i bisogni del richiedente e i fini della fondazione. Superata questa prima scrematura i volontari raccoglieranno la documentazione richiesta e imbastiranno la pratica secondo le regole della fondazione.
La pratica verrà quindi presentata e discussa dal Consiglio.
Solo il consiglio nel suo assieme ha il potere di approvare la pratica.
Dopo l’approvazione la pratica viene inviata alla Banca con cui la fondazione ha stipulato una convenzione. La fondazione si dice disponibile a garantire con i propri fondi il prestito del soggetto richiedente. A questo punto è l’ente creditizio a erogare il prestito, dietro garanzia della Fondazione.
Il rapporto di mutuo intercorre fra soggetto e banca. Se il soggetto adempie puntualmente al proprio credito il rapporto resta fra questi due soggetti e le garanzie, pur presenti, non vengono attivate.
Se il soggetto non adempie ad un numero di cinque rate, la banca attiva la garanzia verso la Fondazione e preleva l’intera somma dal patrimoni della stessa.