“Dove eravamo rimasti?” È stata probabilmente la domanda che ci siamo posti un po’ tutti, noi insegnanti di religione, nel ritrovarci lo scorso mercoledì 21 febbraio, presso il “Vesuvian Inn” a Castellammare di Stabia, per il primo degli incontri di aggiornamento a noi dedicati per il 2024. “Dove eravamo rimasti” perché il tema degli incontri riprende quello dello scorso anno, e perché il prof. Luigi Santopaolo ci rimette in cammino dopo averci accompagnato proprio durante l’ultimo dei precedenti appuntamenti.
“Affettività e sessualità: l’arte di essere umani” è un tema che ci interroga come credenti, come Chiesa, come insegnanti inseriti nei nostri complessi ed affascinanti contesti educativi, e ci spinge ad andare oltre per provare a capire verso quali strade il Signore vuole guidarci.
Ad accompagnarci questa volta non erano più testi dell’Antico Testamento, ma le Lettere paoline messe a confronto con “Fiducia Supplicans”, la dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede firmata anche da papa Francesco lo scorso dicembre. Un documento che ha suscitato non poche polemiche, anche all’interno della Chiesa stessa, perché sembrerebbe, secondo alcuni, essere un’apertura verso il riconoscimento delle coppie irregolari e dello stesso sesso. In realtà lo scopo del documento non è questo, quanto piuttosto ribadire che le benedizioni non hanno limitazioni rispetto allo stato di grazia o di peccato delle persone che le ricevono. Anche i riferimenti biblici della dichiarazione non parlano di omosessualità o di coppie irregolari, ma semplicemente cercano di chiarire la natura stessa del concetto di benedizione.
In termini di ricezione però, l’attenzione si è spostata da quello che era l’intento di “Fiducia Supplicans”, alla questione riguardante le coppie omosessuali. Una questione che risulta essere piuttosto marginale all’interno del documento. C’è infatti solo una nota alla fine della dichiarazione con una sottolineatura sulla prassi pastorale circa la benedizione di coppie irregolari o dello stesso sesso. Il momento storico ha probabilmente contribuito nel porre l’accento sulla sensibilità attuale verso questi argomenti.
Il prof. Santopaolo ci ha poi guidati verso la lettura e il commento di alcuni passi delle Lettere di Paolo, in particolare Rm 1; 1Cor 6; 1 Tm 1,10, dove l’apostolo parla di omosessualità. Ma anche la lettura di questi versetti andrebbe fatta con le dovute preucazioni. Paolo infatti non ha nessun intento di parlare di omosessualità o di coppie irregolari in maniera specifica, e se lo fa, lo fa criticando questi modi di fare in relazione ad altri comportamenti. Inoltre l’errore che dobbiamo evitare di commettere nell’accostarci a questi testi, è quello di estrapolare le parole dell’apostolo dal contesto anche culturale a cui fa riferimento, o di applicare categorie contemporanee nella lettura e nel commento degli stessi.
Il primo incontro del corso di aggiornamento ci ha dunque stimolati in un dibattito quanto mai vivo nella Chiesa e nella società contemporanea e che ci chiama in causa sia come credenti che come insegnanti. L’incontrarci è poi sempre occasione di comunione, per non sentirci soli nel compito che ci è affidato; ed occasione di confronto delle nostre esperienze, delle nostre preoccupazioni, soprattutto in questo momento storico che ci vede trepidanti e vigilanti nell’attesa di un concorso, speriamo imminente.
a cura di Luigi Gargiulo