Sabato 21 Dicembre i ragazzi del Clan Pyxis del gruppo Scout Piano di Sorrento 1 si sono recati alla stazione centrale di Napoli per accogliere la Luce della Pace proveniente direttamente da Betlemme.
Ma cos’è la luce della pace? E come è arrivata a Napoli? Nella Chiesa della Natività a Betlemme vi è una lampada ad olio che arde perennemente da moltissimi secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le Nazioni cristiane della Terra.
A Dicembre ogni anno da quella fiamma ne vengono accese altre e vengono diffuse su tutto il pianeta come simbolo di pace e fratellanza fra i popoli.
La Luce della Pace arriva in Italia nel 1986, ad opera degli Scout sud-tirolesi. Questo dicembre, come quello dell’anno precedente, la Luce è arrivata anche a Piano di Sorrento. Questo grazie alla partecipazione e all’entusiasmo dei ragazzi del Clan Pyxis, che con la voglia di fare, tipica dei ragazzi della loro età, hanno sentito l’esigenza di rendersi a loro volta portatori di pace aderendo a quest’iniziativa.
La Luce è stata accolta nella chiesa dei Padri Sacramentini sabato pomeriggio, dove è stato celebrato un momento liturgico in modo da preparare i cuori dei presenti ad accogliere questa Luce anche dentro di sè. I ragazzi, attraverso delle testimonianze riguardanti la pace con se stessi, in famiglia e con gli altri, sono riusciti perfettamente a trasmettere il messaggio di pace e di amore di cui la Luce è simbolo. E questo messaggio ha raggiunto il suo apice quando, al termine della funzione, ogni persona presente ha acceso la sua candela direttamente dalla fiamma della Luce, in modo da poter diventare a loro volta portatori di pace nella loro famiglia e presso i loro cari. Tuttavia è necessario ricordare che l’intento dei ragazzi era quello di invitare ognuno di noi a diffondere la pace non solo metaforicamente ma anche nella vita di tutti i giorni, non dimenticando mai che la Pace è patrimonio di tutti e va costruita passo dopo passo. Talvolta, infatti, ci preoccupiamo del nostro prossimo più lontano e diverso, e non ci accorgiamo che anche tra noi, amici e parenti, ci sono delle diversità che accettiamo forse con fatica. L’invito dei ragazzi è dunque quello di farvi a vostra volta portatori di “Luce”, diffondendola con amore e serenità.