Assemblea CEI: Un’esperienza intesa di comunione

Il racconto del nostro Vescovo Francesco

Roma, Hilton Hotel Airport: Fiumicino
26 maggio 2022 Ore 20.00

Ancora una volta insieme. L’assemblea annuale dei vescovi italiani ci ha visti di nuovo radunati “nello stesso luogo”, come gli apostoli e i discepoli nel cenacolo con Maria in attesa dello Spirito. È uno dei frutti, indiretto ma molto ben accolto, della pandemia. Invece di ritrovarci solo per le riunioni nell’aula del Sinodo in Vaticano è ormai la terza volta che condividiamo questi giorni di incontro in un luogo comune: i vantaggi sono tanti, dalla Celebrazione Eucaristica alla mensa fino ai momenti di fraternità e confronto libero, soprattutto di sera per coloro che non erano impegnati in commissioni… notturne. Un’esperienza intensa di comunione, che facilita l’affetto collegiale dei pastori chiamati a guidare il Popolo di Dio nelle Chiese particolari!

La nomina del nuovo presidente, proposto dall’assemblea con l’elezione di una terna e poi scelto dal Papa, ha immediatamente avuto l’effetto di un cambio di tono: l’immediatezza unita alla profondità, la semplicità e la cura delle relazioni personali insieme al clima di libertà e di apertura, il rispetto di tutte le opinioni e la ricerca del bene comune a vantaggio soprattutto dei più deboli ed emarginati. Ecco come il cardinale Zuppi, in questi primi giorni del suo nuovo incarico, si è presentato a noi e a tutta la Chiesa italiana. È lo stile di Papa Francesco, o meglio è quanto lo Spirito oggi suggerisce ai pastori e alle comunità cristiane per essere fedeli al Vangelo, in compagnia con tutti gli uomini e le donne del nostro tempo.

Al centro di lavori della nostra assemblea c’è stato il cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia. La prima fase si è da poco conclusa con i racconti che ogni diocesi ha inviato al comitato centrale e che i referenti diocesani hanno avuto modo di condividere ed esaminare insieme in preparazione al nostro incontro. La sintesi che ci è stata presentata ci ha permesso di cogliere quanto è accaduto in ogni diocesi, con sorpresa e gratitudine. Soprattutto i gruppi di ascolto, vissuti per due mezze giornate con intensità ed entusiasmo, ci hanno messo in condizione di raccontare e condividere le nostre esperienze sinodali: non abbiamo nascosto luci e ombre, in modo particolare ci siamo ritrovati a evidenziare il coinvolgimento di singoli e gruppi, laici e presbiteri, dopo un iniziale e comprensibile momento di incertezza e perplessità. Ci siamo poi messi alla ricerca degli snodi fondamentali, per individuare le piste per la seconda fase del cammino di ascolto che ci aspetta nel prossimo anno pastorale. Tutti ci siamo appassionati in questo lavoro di confronto e di orientamento: in ogni gruppo, insieme a vescovi di varie zone del Paese, vi erano anche due laici scelti in ogni regione ecclesiastica tra i referenti diocesani. Abbiamo così coniugato collegialità e sinodalità, per provare a camminare insieme: è quanto ci aspetta nel prossimo futuro, secondo uno stile che non potrà essere relegato a un tempo determinato ma dovrà necessariamente estendersi a ogni azione pastorale. Non mancano le difficoltà, che in certi momenti possono persino provocare sofferenza e scoraggiamento. Ma ciò che sta accadendo ci fa cogliere la forza generativa dell’esperienza di fede nelle nostre comunità ecclesiali.

Può nascere una realtà nuova, una comunità nuova, un popolo nuovo: lo abbiamo chiesto questa mattina al Signore nella Messa, invocando l’intercessione di S. Filippo Neri che oggi la liturgia ci propone come testimone della forza del Vangelo capace di rinnovare la società civile e religiosa se sappiamo anche noi metterci in ascolto di tutti, a partire da quelli che sembrano i più lontani ma che sono invece i “prediletti del Signore”!