Monache Benedettine

Benedizione Abbaziale della Madre Maria Emmanuel Russo

La parte più alta di Sant’Agata sui due Golfi, la collina del Deserto, ospita un monastero costruito verso la metà del  XVII secolo. Sono diversi gli ordini monastici che si sono avvicendati in questo luogo di culto, lavoro e preghiera, fino a diventare, nel secolo scorso, la dimora delle Benedettine di San Paolo.

L’11 luglio 2019, nel giorno della Solennità di San Benedetto da Norcia, abate e patrono d’Europa, la Comunità Monastica e la Comunità dell’Arcidiocesi si sono ritrovate nella chiesa del monastero per partecipare alla benedizione della nuova Abbadessa, la giovane Madre Maria Emmanuel Russo di Piano di Sorrento.

La benedizione abbaziale è un’antica tradizione della Chiesa, un rito durante il quale si benedice la neo-eletta e si implora il Signore affinché le conceda le grazie necessarie per lo svolgimento del compito che le viene affidato.

Il nostro vescovo  Mons. Francesco Alfano, affiancato da Mons. Arturo Aiello, vescovo di Avellino, e dall’Abate del Monastero “SS.Trinità” di Cava de’ Tirreni,  Mons. Michele Petruzzelli, ha presieduto la Concelebrazione. Presenti anche molti sacerdoti della nostra Diocesi.

Dopo la proclamazione del Vangelo ha avuto inizio il rito della Benedizione. Una monaca assistente ha accompagnato la monaca eletta Abbadessa al cospetto del vescovo, chiedendone la Benedizione Abbaziale.

Il vescovo ha poi tenuto l’omelia nella quale ha illustrato le letture e parlato ai presenti sul mistero dell’Abbadessa. Un cristiano, ed in particolare un consacrato, non deve  anteporre  nulla all’amore di Cristo. L’amore è servizio e bisogna servire i fratelli con premurosa sollecitudine, soprattutto se poveri. Il comportamento di un’Abbadessa dev’essere una sintesi di  maternità, fraternità e amicizia verso le consorelle e verso tutti coloro con i quali interagisce. L’“Ora et labora” di benedettina memoria , si concretizza nel cercare il volto di Cristo in ogni fratello e nel servirlo. Ascoltare, cercare e custodire, questi i tre verbi di cui ci ha fatto dono il nostro Arcivescovo.

Dopo l’omelia c’è stata l’Interrogazione della neo-eletta, poi le Litanie dei Santi, la preghiera di Benedizione, la consegna della Regola e  infine l’Abbraccio di Pace.

Una celebrazione molto partecipata durante la quale ci siamo sentiti tutti toccati dallo Spirito Santo. Lacrime di gioia e di commozione hanno solcato il volto di molti partecipanti, in primis dell’emozionata madre dell’Abbadessa.

“Armati dunque di fede e di opere buone, sotto la guida del Vangelo, Incamminiamoci per le sue vie in modo da meritare la visione di Lui, che ci ha chiamati nel suo regno”. (San Benedetto)

di Margherita Starace