Cristo Re, celebrazione eucaristica presso la Cattedrale di Sorrento

Si è celebrata sabato 20 novembre, presso la Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo di Sorrento, la solennità del Cristo Re. Una festività particolarmente intensa e sentita da tutto il popolo di Dio, che segna la fine dell’anno liturgico e l’inizio di uno nuovo con l’imminente Avvento.

La messa è stata presieduta da Mons. Francesco Alfano, che con queste premesse e parole ha dato il via al nuovo anno liturgico pastorale: “Dobbiamo ritrovare il gusto del farci compagni di strada, sapendo accogliere ogni persona e stando attenti a non escludere nessuno. Diventa pertanto indispensabile metterci in ascolto di tutti, per riconoscere in ogni fratello e in ogni sorella la voce del Signore, che continuamente ci parla e ci indica nuove vie da percorrere”.

L’Ascolto insieme alla verità hanno rappresentato gli elementi cardine dell’intera omelia. Mons. Alfano, li ha analizzati da differenti prospettive, sottolineando lo stato di missione in cui ci troviamo oggi e nel quale tutti dobbiamo essere collaborativi: nessuno pensi di lavarsene le mani.

Prendiamo sul serio le parole del non praticante, di chi si è allontanato dalla comunità, di chi si mostra indifferente e ostile alla proposta cristiana. Smuoviamoci dalle nostre stanche e ripetitive abitudini. Come si può presumere di afferrare il mistero che ogni persona porta con sé se non la si avvicina con rispetto, in piena libertà e senza schemi preconfezionati?”

L’appello più importante è rivolto ai Giovani che abitano le nostre parrocchie, anche in questo caso i vicini e i lontani: “Ascoltiamoli in modo speciale, sono diventati i nuovi poveri nella società e nella Chiesa, perché privati del futuro e della speranza, spesso ignari della vocazione che li abilita a grandi cose. Giovani che vivete nei nostri territori, tante volte vi passiamo accanto senza nemmeno domandarci chi siete e cosa vi spinge a guardare altrove. Vorremmo metterci in ascolto di ognuno di voi, per essere aiutati da voi a guardare lontano con fiducia. Non abbiate paura di dirci quello che pensate, ciò che non vi piace e non vi convince”.

Al termine della celebrazione, don Antonino Minieri ha consegnato simbolicamente la scheda per il cammino sinodale, uno strumento elaborato e curato dell’equipe, per offrire utili coordinate da utilizzare in questa prima fase . Le indicazioni, potranno essere poi adattate in base alle esigenze e all’originalità del servizio di riferimento ed al suo contesto. “La chiesa non può limitarsi ad esistere, ma deve chiedersi perché esiste, questo vale anche per le comunità che abitiamo. Chiediamoci perché facciamo o non facciamo delle cose, e se le nostre azioni raggiungono realmente i bisogni dei fedeli. È questa la sfida del Sinodo: viviamo questo tempo con franchezza e sincerità” – conclude Don Antonino Minieri.