Gli incontri dedicati ai Ministri Straordinari della Comunione

Ogni confronto è sempre una grande ricchezza! Con questo spirito abbiamo vissuto gli incontri dedicati ai Ministri Straordinari della Comunione e a coloro che operano nel mondo della salute o che semplicemente si sono voluti dedicare un tempo di riflessione a proposito del tema della malattia o della fragilità. Gli scorsi 10, 13 e 15 novembre il Servizio di Pastorale della Salute e il Servizio Ministeri della Diocesi ci hanno presentato i cammini pensati per questo nuovo anno liturgico-pastorale ormai alle porte, raggiungendo complessivamente 150 persone, nelle tre date di Moscarella per le zone pastorali 3 e 4, Alberi per le zone 1 e 2, Anacapri per l’isola azzurra.

Ci siamo radunati mettendoci alla presenza di Dio, abbiamo invocato il suo Santo Spirito, utilizzando lo schema della preghiera per il Sinodo, che ci ricorda come siamo inseriti in un cammino ecclesiale molto più grande dei nostri orizzonti, molto spesso un po’ limitati; allo Spirito abbiamo chiesto il dono dell’intelletto per saperci leggere dentro e andare a focalizzare i punti essenziali dello stile necessario per curare e prendersi cura, intercettando il mondo della sofferenza, della malattia, o in generale della fragilità. Partendo dall’esperienza come Ministri Straordinari o operatori sanitari, ma anche dalla quotidiana necessità di confrontarci con i nostri e gli altrui limiti, abbiamo segnato su un foglietto, in un momento di silenzio, 5 parole o 5 frasi che riteniamo essenziali per uno stile che sia pienamente umano e pienamente cristiano.

Questi 5 punti sono stati poi oggetto di confronto con gli altri, dapprima divisi in coppie e poi in quartetti; le parole emerse dai singoli gruppetti sono state riconsegnate a don Emmanuel per una condivisione con tutta la comunità diocesana, attraverso i wordcloud che ne saranno generati. Abbiamo scoperto con gioia e consolazione che poggiamo tutti sulle stesse fondamenta e abbiamo a cuore tutte le membra del corpo ecclesiale, in modo particolare quelle sofferenti, facendo attenzione a elementi comuni, anche se non sono mancate le sorprese e le diversità dovute ai diversi carismi e alle diverse storie che ci contraddistinguono: proprio queste diversità sono state l’arricchimento più grande nel confronto interpersonale.

Partire dalla nostra esperienza e dal nostro sentire è certamente modo giusto di procedere, eppure non possiamo dimenticare il confronto continuo con Gesù e con la sua prospettiva su di noi, con il suo sguardo misericordioso: per questo, ai punti emersi nel dialogo, abbiamo aggiunto delle annotazioni che la preghiera ci ha suggerito a partire da quattro pericopi del Vangelo che narrano di incontri del Maestro con il mondo della sofferenza; abbiamo provato ancora una volta a imparare da Lui che è guaritore e medico delle anime ma anche uomo dei dolori che ben conosce il patire, chiedendo allo Spirito invocato di poterci rendere sempre più simili al nostro Signore, per poter condividere con lui e con i fratelli una vita più bella e più piena.

a cura di Emmanuel Miccio