Il quadro dell’Immacolata Concezione viene benedetto dalla voce di “Fratiell e surelle”

Si rinnova la fede e la speranza: è stato nuovamente benedetto il quadro dell’Immacolata Concezione di Via Regna Margherita, insieme alla voce di “Fratiell e surelle“. Una voce data da Gennaro e Vittorio per accompagnare una tradizione che continua ad ardere nel tempo. Dalla grande devozione mariana di Mons. Petagna, nasce l’usanza della dodicina dell’Immacolata all’alba e del corteo votivo nel quale, ancora oggi, si esortano a viva voce i fratelli e le sorelle a recarsi in chiesa per recitare il Rosario alla Madonna.

La festa dell’Immacolata è molto sentita dagli stabiesi, si tramanda di generazione in generazione e si lega inevitabilmente al rito dei falò. Una leggenda popolare narra che un pescatore, a largo delle acque stabiesi, fu sorpreso da un’improvvisa tempesta. In balia delle onde scelse di rifugiarsi nella fede, invocando l’aiuto della Beata Vergine Maria. Il pescatore perse conoscenza e, durante il suo stato di incoscienza, ebbe in visione proprio la Madonna. Al risveglio si ritrovò, ancora frastornato sull’arenile di Castellammare, ringraziò per il miracolo appena avvenuto l’Immacolata Concezione. Accese un fuoco per riscaldarsi, chiamò a raccolta i passanti, definendoli “Fratiell e Surell”, e li esortò ad unirsi a lui intorno al falò per recitare il rosario.

La nostra è una tradizione che richiama alla preghiera, tenendo conto delle esigenze e dei bisogni degli altri, è quanto mai indispensabile percorrere la strada della fraternità in maniera concreta, in città che spesso diventano invivibili. Trovo sempre grande disponibilità e bontà in questo quartiere che ogni giorno mi incoraggia e mi spinge a fare del mio meglio” – Don Roberto Imparato, parrocchia San Vincenzo Ferreri.