Incontro conclusivo del percorso Emmaus: i gruppi ricordano i momenti salienti dell’anno

Il 9 giugno scorso si è svolto l’ultimo incontro, previsto per questo primo anno, del Percorso Emmaus. Tutti i gruppi, con gli animatori, i sacerdoti ed il nostro Vescovo Mons. Alfano, si sono incontrati nell’Ex Seminario di Scanzano. L’incontro, iniziato con la preghiera, ha avuto lo scopo principale di rivivere i momenti salienti del cammino di quest’anno, attraverso anche la proiezione di un video, realizzato  con il contributo di  tutti i gruppi, che ne riassumeva gli aspetti più significativi. A seguire, la lettura del cap. 20, 19 – 23 del Vangelo di Giovanni e la lectio del nostro Vescovo, don Franco. (audio scaricabile)
 
Questi, in sintesi, alcuni punti del suo intervento:
Il passo scelto è il racconto di Pasqua dell’evangelista Giovanni, cioè la dimensione del divino che entra totalmente nella nostra storia, riletto alla luce del cammino fatto dai gruppi. Tutto ruota intorno alla difficoltà di riuscire a comprendere gli avvenimenti da parte della piccola “famiglia” di Gesù: una famiglia ferita da un evento che provoca sgomento, paura, lacerazioni. Si può dire che la Chiesa nasce come famiglia ferita, perché non è rimasta, nella prova, fedele a Gesù: Giuda, Pietro… Nonostante ciò, però, è sempre Dio che prende l’iniziativa andando a bussare alle porte «La sera di quello stesso giorno». Bussando alla porta, chiusa per il sopraggiungere della paura, in quello “stesso giorno” che invece, sarebbe dovuto essere di gioia, di festa, Gesù venne e stette in mezzo a loro, non come maestro seduto in cattedra, ma da Risorto.
Così egli entra nella storia di ciascuno di noi. Gesù si rivolge ai suoi discepoli e dona loro la sua Parola, anche se li trova smarriti, e dice: «Pace a voi». Una pace non per stare più tranquilli o per migliorare le nostre condizioni; una pace per vivere una vita “strapiena”. Un dono che può portare solo il Risorto, soprattuto quando le difficoltà rendono difficile vivere bene anche l’umana esistenza. Ed è proprio Lui , il Risorto che può indicare il cambiamento, sanando le ferite. Ma la sua non è la logica del “vissero  felici e contenti”, che riporta tutto come prima . Dopo il saluto «pace a voi», mostrò loro le mani e il costato, cioè i “segni” della Passione (le ferite). Dunque, non solo la famiglia è ferita, ma anche il Cristo, poiché nella sua condivisione porta le ferite nella sua condizione di “Risorto”. Esse però, ci fanno conoscere l’amore di Dio e aiutano a rileggere le vicende della storia delle nostre famiglie alla luce dell’amore. È la “Pasqua” che entra nel nuovo cammino intrapreso: anche le ferite possono diventare occasione di amore. Ma subito dopo, il Vangelo registra un altro sentimento: i discepoli «gioirono nel vedere al Signore» . Grazie, cioè, alla presenza, alle parole e ai segni del Risorto possiamo passare dalla paura e sconforto, alla gioia. Infine, il Vescovo ha posto l’attenzione sulle successive e sorprendenti parole di Gesù: «Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi». La straordinarietà di Gesù sta nel fatto che pur trovandosi dinanzi un gruppo di “falliti”, concede loro fiducia. Questo gesto nei confronti dei discepoli, vale anche oggi per ognuno di noi: Dio si fida di noi! A suggellare questa fiducia, Gesù  dona lo Spirito Santo, che, come allora per i discepoli,  così oggi per noi, ci rimette in cammino, ci consente di gioire nonostante le ferite, di guardare avanti e  di vedere ciò che umanamente  non possiamo cogliere. Il suo dono, inoltre, ci mette in condizione di ricevere e di offrire il perdono, così da ricucire le ferite e diventare strumento per gli altri del perdono di Dio, segno di una vita nuova. La Pasqua, un dono inatteso anche per noi, un evento che sconvolge ma che apre prospettive nuove. In quest’ottica il percorso Emmaus consente di non rimanere dove siamo, ma di aprirci alle sorprese che il Signore ci vuole fare.
 
Dopo una pausa di silenzio, in cui ogni partecipante ha potuto riflettere e meditare, ogni partecipante ai gruppi ha ricevuto un questionario per una verifica sul percorso. L’incontro si è concluso con una preghiera finale e la benedizione impartita dal nostro Vescovo.
Al termine è stato rinnovato l’appello per le adesioni al primo anno di una nuova edizione del  percorso che inizierà il 23 settembre prossimo. Al riguardo sono state distribuite le brochure per la presentazione dell’iniziativa, brochure scaricabile anche da questo sito.
Infine, prima di lasciarci, c’è stato un piacevole momento di agape fraterna e di condivisione.
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