La famiglia al centro dell’’ultima conversazione di Febbraio mese della salute

Presentandoci con “sapienza del cuore” la tematica “Salute e famiglia”, Nicola Todisco del Servizio di pastorale della famiglia ci ha fatto riflettere sul valore della famiglia – della quale è splendida icona la Sacra Famiglia – come luogo dove la cura, l’accoglienza e il conforto non sono un agire emotivo, ma il frutto di un progetto di amore. La famiglia, dunque, come luogo della presenza di un amore totale, gratuito, reciproco, che educa i figli a comprendere il dono della vita, nella misura in cui i genitori sono capaci di gesti di attenzione e sostegno verso i congiunti disabili o anziani.
Nucleo fondamentale dell’agire sanitario, la famiglia, si è sottolineato, in un tempo di crisi economica e di tagli alla assistenza socio-sanitaria, è oggi l’unico spazio nel quale una persona fragile può sperare di ricevere cure ed assistenza continua. Anche per questo la crisi della famiglia si ripercuote sui suoi anelli più deboli, fra cui gli anziani, i disabili, i malati cronici, i malati mentali. Quale sostegno riceve oggi una famiglia in situazioni di sofferenza? Solitudine,smarrimento, isolamento… Spesso la malattia di un familiare diventa la malattia di tutta la famiglia.
Portare alla luce il dolore nascosto, e provare a darvi risposte, è una autentica sfida pastorale. Ancora una volta, si è suscitato un confronto ricco, appassionato, coinvolgente, tra i presenti: operatori pastorali, ministri straordinari, volontari Avo, cappellani ospedalieri, coppie impegnate nella catechesi alle famiglie, insegnanti. Ancora una volta, si è parlato del ruolo della parrocchia in iniziative concrete di sostegno alle famiglie, nella fatica fisica e spirituale dell’assistenza quotidiana ad un ammalato, durante il ricovero e al ritorno a casa. Quando la parrocchia è presente, anche i tempi del dolore possono essere più sopportabili, grazie al dono gratuito di condivisione, sostegno, presenza.
Non è mancato il confronto su altri aspetti della tematica “Salute e famiglia”. Sono emersi interessanti contributi in merito a problematiche ben note, come la presenza in casa di anziani non autosufficienti e in merito a nuove ed emergenti patologie come le dipendenze, in una città che non offre spazi di aggregazione a bambini e giovani, ulteriore sfida per le parrocchie.
I temi emersi sono  stimoli da raccogliere e piste su cui lavorare in comunione e gettando ponti tra i vari ambiti della pastorale. Perché educare alla salute è educare alla vita buona del Vangelo.

 

di Lucia di MARTINO