L’incontro alla Congregazione dei Vescovi

 È iniziata stamattina la visita ad limina dei Vescovi campani in Vaticano.
Dopo una celebrazione eucaristica nella cappella della Casa di Santa Marta, i presuli hanno avuto il primo incontro alla Congregazione per i Vescovi, dove sono stati ricevuti dal Prefetto, card. Marc Ouellet.
“Il Cardinale – ci racconta il nostro Arcivescovo, mons. Francesco Alfano – ci ha accolto e ci ha ascoltato. Attraverso il card. Crescenzio Sepe, presidente della Conferenza episcopale campana (Cec), abbiamo descritto un po’ la vita della nostra Conferenza regionale, la prima in Italia per numero di diocesi, ventidue, a cui si devono aggiungere due abbazie e la prelatura di Pompei.
Ci sono poi i due ausiliari di Napoli. Il cardinale nel presentare la Conferenza ha ricordato i numerosi vescovi emeriti, che non sono presenti alla visita ad limina, ma che portiamo nel cuore in questa visita perché per tanti anni hanno servito le nostre Chiese”.
Per mons. Alfano questo “è stato un bel momento di comunione”.
 
Sempre attraverso la voce del card. Sepe “è stata descritta la vita della Cec – prosegue il nostro Arcivescovo -. Noi ci incontriamo più volte per riunioni brevi, a Pompei, e durante l’anno alcune volte per Assemblee prolungate, nelle abbazie di Montevergine o nella Badia di Cava. Inoltre, abbiamo una settimana di Esercizi spirituali a inizio Quaresima. Negli ultimi anni la vita della nostra Conferenza episcopale si è intensificata. Abbiamo anche rivisto il regolamento, adattandolo alle nuove esigenze e ridistribuendo gli incarichi”. Infatti, i vari ambiti della Pastorale erano già suddivisi in settori, ognuno dei quali ha a capo un Vescovo delegato, coadiuvato da un sacerdote incaricato, che lo aiuta”.
 
Mons. Alfano è il Vescovo delegato della Cec per la Pastorale sanitaria. “È un settore interessante – ci spiega il nostro Arcivescovo –, nel quale si è già lavorato parecchio. È stata fatta una bozza di convenzione per regolare meglio la presenza della Chiesa negli ospedali, se ovviamente questi accettano la convenzione”.
Ma, osserva mons. Alfano, “la Pastorale sanitaria riguarda non solo gli ospedali, ma tutto il mondo della sofferenza, sul quale si lavora tanto nelle Chiese locali.
Resta, comunque, ancora molto da fare”.
Questo discorso vale anche nella nostra Arcidiocesi: “Da noi – ricorda il Presule – ci sono tante esperienze di vicinanza al mondo della sofferenza, basti pensare ai ministri straordinari dell’Eucaristia, che vanno dagli ammalati, o alle tante associazioni di volontariato che operano accanto ai sofferenti”.
Per mons. Alfano, “c’è da mettere insieme tutte queste realtà per un maggior approfondimento delle tematiche relative alla sofferenza e a come la Chiesa può essere presente”.
A livello diocesano e regionale “è un impegno grosso, perché ci sono tanti tipi di sofferenza. Non c’è solo quella legata all’età e alla malattia, ma ci sono le sofferenze legate alle dipendenze. Anche in questo caso viene minata – sottolinea mons. Alfano – la salute fisica e mentale”.
Nella nostra Arcidiocesi, e non solo, la dipendenza dal gioco d’azzardo sta creando tante situazioni di disagio, personale e familiare. “Per affrontare questi temi – avverte l’Arcivescovo – non basta solo la buona volontà, ma servono esperti”.
 
Tornando alla presentazione della Regione ecclesiastica campana, il card. Sepe ha ricordato al card. Ouellet alcuni aspetti caratteristici: “La nostra Regione – afferma mons. Alfano – ha una ricchezza enorme per quanto riguarda la vitalità delle Chiese. La nostra gente è attenta e sensibile e conserva una religiosità cristiana forte”. Sono stati anche accennati i problemi sociali che caratterizzano tutta la Regione, “con una varietà grande perché la Campania non è omogenea”.
Alla fine, sono state affrontate questioni specifiche riguardanti il rapporto tra i Vescovi e la Congregazione.