Lourdes, 10 ottobre 2022 ore 18.15
Non sembra vero. Proprio così: lo si legge sul volto di tutti i pellegrini che, numerosi più del previsto, sono oggi qui a Lourdes per vivere l’esperienza intensa e sempre nuova del pellegrinaggio diocesano. Ci lasciamo alle spalle due anni difficilissimi, segnati da sofferenza e paura, disagi e preoccupazioni, limiti mai sperimentati prima. Il Covid ha segnato profondamente la nostra vita e le nostre relazioni. Anche l’appuntamento annuale al santuario ai piedi dei Pirenei ne ha risentito. Le strade non sono affollate come negli anni precedenti. Molti negozi sono chiusi. All’interno dello spazio riservato alle processioni e alla preghiera si respira un’aria strana, tipica di quei momenti di ripresa dove prevale la speranza nonostante la fatica di ricominciare.
Tuttavia siamo qui. Ci ha spinti il desiderio di condividere un momento forte di spiritualità e di amicizia, per molti già precedentemente vissuto e per chi non era mai venuto carico di attese nascoste nel profondo del cuore. Certo, non possiamo dire che la tempesta sia finita. Accanto alla pandemia, che ancora fa sentire i suoi effetti seppure in forma più blanda, ora c’è la guerra nel cuore dell’Europa, vicino casa nostra. Non accadeva dalla fine della seconda guerra mondiale. E i rischi di un nuovo conflitto mondiale sono ancora molto grandi. Papa Francesco da tempo parla di una terza guerra mondiale a pezzi, in atto sullo scacchiere del pianeta sotto gli occhi indifferenti di tutti. L’allarme è gravissimo. Il terrore di quanto potrebbe accadere è terribile, al punto che si preferisce non pensarci. E intanto un intero Paese, l’Ucraina, sta soffrendo indicibilmente le conseguenze di un’invasione del proprio territorio ingiustificata e crudele. Noi siamo qui come popolo della pace, non ingenui o illusi. Crediamo nella forza del Vangelo, che può cambiare i cuori e illuminare le menti. Siamo i discepoli di un Maestro che ha insegnato e testimoniato le virtù della mitezza e della misericordia, donando la vita per abbattere il muro di separazione che divideva i popoli e mostrando il volto di un Dio che ci ama tutti con cuore di Padre.
Ecco cosa ho letto sul volto di ciascuno dei partecipanti al nostro pellegrinaggio. Speranza nel mondo nuovo annunciato e inaugurato dal Risorto. Disponibilità a collaborare per la realizzazione del suo Regno di pace e di giustizia. Da Bernadette, che qui ha imparato ad ascoltare il Signore aiutata dalla Santa Vergine, accogliamo l’invito ad essere anche noi in Cristo “luce del mondo”: è il segno con cui è iniziato ufficialmente il pellegrinaggio, accendendo un grande cero davanti alla Grotta delle apparizioni, dopo la gioiosa e festosa accoglienza che ci ha fatto sentire una sola famiglia… proprio come il Padre ci chiama ad essere perché tutti figli suoi!