Servizio Insegnanti di Religione Cattolica

“Mare fuori” e Mare dentro”: bambini e ragazzi nel tempo post-pandemico

Corso di aggiornamento IRC “Affettività e sessualità: l’arte di essere umani”

Gli insegnanti di Religione della nostra Diocesi si sono ritrovati presso la Casa di spiritualità “A. Barelli” ad Alberi il 20 aprile per il primo incontro di formazione “Mare fuori” e Mare dentro”: bambini e ragazzi nel tempo post-pandemico a cui seguiranno altre due tappe programmate nei mesi di maggio e giugno. Dopo un’attenta analisi delle criticità e anche delle opportunità emerse dalla lettura dell’esperienza del covid, il prof. Giovanni Ruggiero ci ha invitato a riflettere sulle paure che stanno caratterizzando il periodo post-pandemico: la paura della vita, della libertà e del futuro. L’esperienza pandemica ha fatto emergere la negazione del diritto al dolore; singole persone e intere comunità evitano di confrontarsi con realtà scomode e dolorose fino a negare o desiderare di cancellare la sofferenza che, inevitabilmente, accompagna l’esperienza umana. I significativi spunti offerti dal prof. Ruggiero sono stati tutti mediati dalla sua esperienza di insegnante, pedagogista, mediatore familiare ed educatore presso la comunità terapeutica “Fanelli”.

Il trauma del covid ha fatto emergere il mare fuori, universo di storie estreme, paure, difficoltà e senso di disagio, e il mare dentro, quello interiore che urla il desiderio di darsi una possibilità, che lancia la sfida di un nuovo umanesimo, di un rinascimento culturale. Cuore dell’incontro è stato l’invito accorato ad ascoltare il mare dentro dei nostri alunni, ad essere persone di parole e di Parola così da lasciare un segno, un respiro più lungo, profondo, vitale. Noi siamo chiamati a far guardare più lontano, ad instillare la voglia di mettersi in viaggio per misurarsi con la realtà ed essere se stessi; dobbiamo far esistere nuovi mondi, essere capaci di rendere il sapere un oggetto del desiderio in grado di mettere in moto la vita e di allargarne l’orizzonte. L’insegnamento non può e non deve essere ridotto a trasmettere informazioni e conoscenze ma deve mirare all’acquisizione della competenza fondamentale per la vita, l’imparare ad imparare che pone ciascuno nella possibilità concreta di realizzarsi e di trovare il suo posto nel mondo. La nostra ora di lezione può essere un piccolo miracolo se riusciamo a tirare fuori il meglio anche quando passa attraverso il peggio, se possiamo accendere un desiderio e contribuire a cambiare il senso dello stare a scuola.

Vogliamo accogliere la sollecitazione, per noi e per i nostri alunni, ad andare oltre le situazioni contingenti, oltre il dolore che attraversa l’esistenza di ciascuno per lanciare lo sguardo oltre ed aprirci al futuro con rinnovata speranza.

di Pina Rotondale