Mons. Alfano: “Il viaggio in Sicilia un’’occasione di comunione fraterna”

Quasi una settimana in Sicilia, dall’8 al 13 settembre, insieme. Il viaggio in Sicilia dell’arcivescovo con i seminaristi e don Marino De Rosa è stata un’occasione di condivisione e fraternità, come sottolinea monsignor Francesco Alfano. “L’esperienza del vescovo con i seminaristi in estate non nasce oggi, nemmeno nella nostra diocesi – spiega il nostro pastore -. Ma adesso per noi acquista un significato particolare, dopo che abbiamo deciso di indirizzare i nostri seminaristi, insieme con altre diocesi campane soprattutto, al seminario di Posillipo”. Certo, durante l’anno, “non mancano le occasioni di contatto e di incontro, sia personale sia di gruppo, che avvengono anche periodicamente. Ma la possibilità di condividere un tempo prolungato fuori della propria terra senz’altro aiuta a prendere coscienza in modo più forte di quello che siamo e che siamo chiamati ad essere”, afferma monsignor Alfano.
Viaggiare comporta tante cose. “Al di là del rapporto personale che ciascun seminarista ha già regolarmente con il vescovo, nel viaggio si condividono momenti di vita quotidiana: gli spostamenti, l’esperienza turistica, la visita di luoghi, il consumare insieme i pasti, colazione, i momenti di svago, come fare il bagno sulla spiaggia e tante altre piccole cose: questo aiuta tantissimo e in modo non superficiale. Soprattutto quando avviene dopo che è stata posta una premessa di un rapporto più profondo”, sottolinea l’arcivescovo.
Un altro aspetto bello del viaggio che monsignor Alfano mette in luce è la bellezza di vivere in gruppo questa esperienza, un gruppo che “non è chiuso, ma è un gruppo di amici che approfondiscono l’amicizia, un gruppo di fratelli che cercano di vivere meglio questa fraternità, un gruppo di giovani che si preparano come comunità presbiterale, un domani, se Dio lo vorrà, a mettersi al servizio della nostra terra e della nostra Chiesa”.
“Questo – chiarisce il nostro pastore – mi pare l’elemento fondamentale che ho cercato di vivere, di condividere anche di evidenziare in varie occasioni con i seminaristi, perché è su questo che siamo chiamati ad accogliere la grande sfida. In un tempo di solitudini sempre più accentuate o di protagonismi che in un modo o nell’altro possono entrare anche nella vita pastorale di una diocesi, ai presbiteri è chiesto oggi più di prima di vivere insieme, di condividere l’esperienza della fede e di pensare anche il servizio pastorale in forma più comunitaria. È chiaro che una vacanza da sola non basta, ma può essere di grande aiuto. Il viaggio in Sicilia è stato un’occasione senz’altro importante per crescere in questa dimensione di fraternità, che fa ben sperare. Infatti, i nostri giovani, grazie a Dio, pur con i loro inevitabili tempi e limiti, sono più che sensibili a questa dimensione; è però necessario che passi dall’essere un desiderio o un sogno, più o meno realizzabile nel futuro, a una scelta concreta di comunione fraterna”.

di Gigliola ALFARO