Servizio Ecumenismo e Dialogo Interreligioso

Papa Francesco ha iscritto Charles de Foucauld nell’elenco dei santi

Fratel Carlo nasce a Strasburgo in una famiglia nobile e dopo, una giovinezza libera e dissoluta, approda in Algeria al seguito delle truppe coloniali francesi. È nelle profondità del Sahara che de Foucauld entra in contatto con il mistero del trascendente. E lo fa attraverso i musulmani “che vivono alla continua presenza di Dio”.

Comincia così un percorso di ricerca spirituale che lo porterà a studiare il Corano e la Bibbia e a riscoprire la fede della sua infanzia, ora rinnovata e rinvigorita. De Foucauld ritiene che la testimonianza di Gesù debba passare attraverso l’esempio di una vita al seguito del Maestro e a fianco dei fratelli, con particolare attenzione per gli ultimi e gli emarginati. Per questo, egli studia con perizia la lingua e la cultura dei tuareg.

Il giudizio sull’Islam è severo nella misura in cui viene posto l’accento più sugli aspetti dottrinari e di pratica religiosa che come fede vissuta. Ma tale posizione non deve trarre in inganno. De Foucauld è pienamente figlio del suo tempo e condivide la missione civilizzatrice della società europea in terra d’Africa. Ciononostante, egli ammira la fede dei musulmani e decide di farsi “fratello universale” proprio in un contesto sociale islamico.

Sarà il suo primo discepolo, Louis Massignon, a far emergere l’apprezzamento più autentico di de Foucauld per l’Islam, depurandolo dai condizionamenti del suo periodo storico. Emerge così un nucleo essenziale di semi che, se malvagi, non avrebbero prodotto i buoni frutti della sua ricca eredità spirituale.

Un tesoro che in tanti hanno saputo raccogliere e valorizzare, diventando instancabili testimoni di Cristo, innamorati dell’Islam. È il caso di p. Paolo Dall’Oglio che, prima di essere inghiottito nel buco nero della guerra civile siriana, ha fatto della comunità monastica di Deir Mar Musa un faro del dialogo islamo-cristiano.

I semi li aveva gettati nella terra buona, qualche decennio prima, proprio quel Fratel Carlo, nascosto nell’estrema periferia della Terra, perduta nel cuore infuocato dell’Hoggar e del Dag Rali.

di Giuseppe Manna
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