Pastorale Familiare: Report

Con la Samaritana al pozzo. Proposte per una pastorale delle persone separate, divorziate e riaccompagnati.

Il cristiano consapevole che ogni uomo è suo fratello in Cristo tende a creare relazioni significative che in un reciproco scambio arricchente di ricezione e donazione lo aiuti a crescere nella fede e conformarsi sempre più al volto di Cristo.
In quest’ottica di porsi alla sequela di Cristo e con la voglia di gettare ponti e creare legami il Servizio di Pastorale Familiare della nostra Arcidiocesi ha organizzato nei giorni 25 e 26 aprile l’ultimo incontro, già programmato per il primo semestre del 2015, di formazione per gli operatori della Pastorale Familiare. In quella occasione si è affrontato uno dei temi più sentiti dell’ultimo periodo vale a dire quello della pastorale per i separati, divorziati e riaccompagnati.
A rivestire il ruolo di relatori in questa occasione sono stati i coniugi Sabrina e Paolo Del Duca dell’equipe di Pastorale Familiare dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne.
L’evento ha avuto inizio, come di consueto, il sabato pomeriggio con una relazione dei coniugi e due testimoni di eccezione: Giampiero e Rita, entrambi separati dopo diversi anni di matrimonio.
Punto di partenza e, si può dire, focale del percorso formativo affrontato è stato il Vangelo dell’incontro di Gesù con la Samaritana al pozzo. I relatori dopo aver ricordato che già nella Familiaris Consortio, ai nn. 83-84 Giovanni Paolo II auspicava la vicinanza dei pastori e della comunità alle situazioni di separazione e divorzio, hanno messo in evidenza quale deve essere l’atteggiamento degli operatori pastorali nei confronti delle persone che vivono questa difficoltà.
L’atteggiamento che deve conformarsi a quello che Gesù ha avuto nei confronti della Samaritana deve essere corredato da 4 caratteristiche: l’accoglienza, l’ascolto, il non avere pregiudizi e la ricerca del positivo.
Come Gesù si è posto alla ricerca della donna, recandosi al pozzo, così anche gli operatori devono per primi avvicinare quanti, separati e divorziati, difficilmente sono pronti a fare il primo passo proprio per la situazione di difficoltà che stanno vivendo.
Per poter offrire aiuto e sostegno, ci ricordano i relatori, è necessario farsi bisognosi, così come ha fatto Gesù che per primo ha chiesto l’acqua alla Samaritana e poi le ha offerto la Sua ‘acqua viva’. È altresì, necessario porsi in un atteggiamento di ascolto incondizionato, gratuito e grato ‘svuotando’ se stessi da tutti i pregiudizi e tutte le idee che abbiamo per ‘ascoltare’ nel modo più ‘puro’ possibile quanti hanno vissuto e vivono esperienze di lacerazione e fallimento familiare.
Solo con l’ascolto silenzioso si potrà, infatti, fare spazio all’altro e mostrare di essergli vicino, di ‘farsi a lui prossimo’.
Per stimolare l’attenzione e la riflessione sull’ascolto silenzioso i relatori hanno usato un esercizio pratico dal quale è emerso quanto sia difficile ascoltare profondamente l’altro, senza interromperlo e senza sovrapporsi e quanto ancor più difficile sia mostrare all’altro la gratitudine per aver condiviso qualcosa di sé, raccontandosi.
A fare da cornice e guida al discorso di Sabrina e Paolo sono state le testimonianze di Gianpiero e Rita che nella più assoluta semplicità, senza cercare facili compassionismi e/o giustificazioni, hanno raccontato la loro storia, il loro vissuto doloroso e quanto ha significato per loro l’esperienza della separazione e del fallimento del loro progetto di vita coniugale. Hanno condiviso con noi la loro esperienza di rielaborazione del dolore e infine di ‘perdono’.
La domenica, dopo aver iniziato la giornata riflettendo con il nostro Arcivescovo sul Vangelo dei Discepoli di Emmaus e sul percorso pedagogico che Gesù fa fare loro, i relatori e i testimoni ci hanno in primo luogo illustrato il ‘Percorso Samaria’ ossia cammino di sostegno pastorale di separati, divorziati e riaccompagnati attivo da oltre 10 anni nella Arcidiocesi di Pescara-Penne. I coniugi Del Duca ci hanno poi motivato la scelta del logo che lo caratterizza, come si struttura, come si svolgono gli incontri e quali sono i temi affrontati nei singoli appuntamenti.
Dopo aver poi nuovamente ascoltato Rita e Giampiero che hanno narrato la loro esperienza e la loro crescita con il “Percorso Samaria”, nonchè l’importanza del cammino di fede intrapreso, insieme con i relatori, e con l’ausilio di un breve cortometraggio montato dagli stessi, ci siamo soffermati a riflettere sull’importanza dell’empatia perché è solo entrando ‘dentro il sentimento’ dell’altro che noi possiamo guardare il mondo con i suoi occhi e ascoltare ciò che egli ode e capire ciò che egli prova.
Nel pomeriggio, dopo un breve intervento della dott.ssa Licia d’Aniello – responsabile del Consultorio Stabiese della nostra arcidiocesi – che ha illustrato la storia del consultorio diocesano, che offre ausilio tecnico a quanti si trovano in difficoltà, si è aperto il dibattito tra i presenti ed i relatori e testimoni per esprimere dubbi, avere chiarificazioni, prendere spunto. Quello che è emerso, in maniera preponderante, è che in giro c’è sete di ‘acqua viva’ e noi quali operatori di pastorale familiare dobbiamo metterci alla sequela di Cristo andando al ‘pozzo’, sedendoci “nel sole di mezzogiorno”, aspettando che arrivi la ‘Samaritana’.
Fra tutto ciò che è stato donato, detto e testimoniato risuona forte una domanda, un interrogativo che forse molti si pongono, ma a cui pochi danno una risposta e ancora di meno nel rispondere sono chiari e sintetici come lo sono stati i nostri relatori…
…PERCHÉ fare una pastorale dei separati? Perché sono tanti? Perché hanno bisogno? Perché non sappiamo in che modo relazionarci con loro?
NO. Perché Gesù dice: quello che fate a loro l’avrete fatto a me. Qualunque cosa avrete fatto al più piccolo, all’ultimo, in quel piccolo, in quell’ultimo c’ero io. (Mt 25,40)
Il dolore dei separati è uno dei più grandi lutti dei tempi di oggi. É un lutto senza morti fisiche ma con tanti feriti, purtroppo. È un lutto ed un dolore dal quale un discepolo di Gesù non può e non deve rifuggire!
 
 

Con la Samaritana al pozzo. Proposte per una pastorale delle persone separate, divorziate e riaccompagnati.

Posted by Pastorale Familiare Sorrento-Castellammare di Stabia on Mercoledì 10 giugno 2015