Progetto Facciamo Cultura, il report dei tre incontri

Siate sempre pronti a rendere ragione della speranza che è in voi

Così San Pietro scrive nella sua prima lettera a tutti quei fedeli che erano “distribuiti” in un vasto territorio corrispondente all’attuale Turchia. Don Alberto Maffeis commentando questi versetti scrive: “Si tratta piuttosto di risvegliare la memoria, di togliere la polvere che con il tempo si deposita, di riscoprire la vitalità, la fragranza della fede ricevuta, di rimuovere ciò che l’appanna e l’affievolisce, per ritrovare l’essenziale. Potremmo dunque dire che l’invito di fondo è dare una testimonianza forte, coraggiosa, piena di gioia e vissuta in una vita fraterna e aperta al dialogo con tutti della fede in Gesù, quella fede che è stata donata ai discepoli nel giorno del loro battesimo.”

Come famiglia parrocchiale viviamo ogni anno la bellissima esperienza di un percorso biblico, dove ci mettiamo in attento ascolto della Parola. Dopo aver completato il ciclo degli evangelisti, abbiamo affrontato i testi del Pentateuco. Qui, con grande stupore, ci siamo sentiti travolti da un testo che ci mostrava la sua tremenda attualità. Da diversi confronti e continui quesiti che sorgevano durante le nostre riunioni è nata la necessità di dare spazio ad alcune domande che sono emerse. Abbiamo avvertito il bisogno anche noi di dover dare ragione della speranza della nostra fede che ci guida nel viaggio della vita. Così abbiamo dedicato tre serate del mese di giugno, all’interno del nostro “Progetto Facciamo Cultura” giunto al suo quinto anno, a tre importanti tematiche invitando tre relatori che potessero guidare la nostra riflessione ed essere così capaci di dialogare su tematiche attuali in maniera costruttiva.

Così il 16 giugno è stato nostro ospite Padre Alex Zanotelli, che ci ha parlato dell’”Acqua bene comune”, proprio nel 10 anniversario del Referendum durante il quale il popolo italiano si è chiaramente espresso contrario alla privatizzazione dell’acqua e alla possibilità per le solite lobby di fare profitti su qualcosa che è patrimonio dell’umanità e non può diventare patrimonio personale ne privato di qualcuno. Forte le sue parole hanno tuonato nel nostro oratorio con l’invito finale ad essere sentinelle sul territorio contro ogni forma di egoismo e abuso.

Il 24 giugno si è svolto il nostro secondo incontro, dove abbiamo affrontato la questione del gender alla luce della legge Zan in discussione al Senato. Il tema scelto per questo incontro era: “Gender, tra teoria e realtà”. Ci ha guidati don Alfonso De Gregorio, offrendoci strumenti chiari su una terminologia che troppo spessa si presenta volutamente come ambigua più per confondere che per offrire chiarezza. Interessante il suo approccio meramente scientifico, che ha permesso ai partecipanti di porsi domande senza accontentarsi di pre-costruite risposte. Abbiamo sentito così risuonare forte l’invito di Gesù ai suoi discepoli quando disse loro: “imparate a leggere i segni dei tempi”. È importante la formazione di una coscienza critica personale, che illuminata dalla fede e dalla propria ragione sappia discernere gli accadimenti della vita.

Terzo ed ultimo incontro, il 30 giugno, è stato con noi il professore Sergio Tanzarella che ci ha guidato sul tema: “Una buona politica”. Anche questa tappa è stata ricca di provocazioni e suggerimenti molto concreti. Anzitutto ri-definire la parola politica troppo oggi svuotata del suo significato più autentico. Poi cosa voglia dire “buona”. Abbiamo ben compreso che ogni discorso sulla politica non può esimersi dall’affrontare due punti cruciali che la rende fondante ed insostituibile nella sua funzione: richiede una memoria storica e una preparazione culturale. Questo oggi è ciò che veramente manca non soltanto ai nostri politici ( e questo diventa drammatico quando assistiamo ad alcuni dibattiti politici ad ogni livello!) ma anche a noi cristiani, che invece siamo chiamati da Dio stesso a farci carico del peso della nostra storia, del nostro qui ed ora. È la Parola la luce sul nostro cammino. Lei la verità prima ed ultima che deve essere incarnata nella nostra quotidianità. Occorrono che cristiani preparati si impegnino per il bene comune, aldilà di partiti o simboli oramai vuoti di ogni valore e significato.

Ci siamo ripromessi di non lasciare sospesa la grazia di questi incontri, ma di trasformarla in una scelta concreta, così come lo Spirito ci suggerirà.

a cura di Don Nino Lazzazzara