Pastorale Giovanile

Servizio

II Martedì di Quaresima

Martedì 20 marzo 2019, a Castellammare di Stabia, presso la fondazione Fanelli, si è tenuto il secondo appuntamento dei martedì di quaresima organizzato dalla Pastorale giovanile.

Il testimone di questa serata è Giovanni Ruggiero, il tema proposto è quello del servizio. Avendo sempre come filo conduttore il Vangelo di Luca dell’Annuncio dell’angelo a Maria, del sì di Maria e della sua vocazione e di un Dio che si è incarnato, che ha scelto di scendere e di incontrarsi con la nostra vita.
Giovanni ha accolto tutti i giovani che sono arrivati dalle varie parti della diocesi dicendo di non essere stato chiamato perché è il più bravo ma questa sera lui è nei panni di un cantastorie, uno che racconta delle storie ma per fare ciò c’è bisogno di scendere e incrociare gli altri nella vita concreta, di guardare l’altro negli occhi e immedesimarsi nel suo dolore. E lui ci è riuscito, ci ha parlato di storie di persone, portandoci esperienze concrete. Ogni servizio, dice, ogni scelta nasce dalla consapevolezza di sé, che non rende più felice ma più capaci; ha sottolineato l’importanza di mettersi in gioco, di perdere il tempo per le cose importanti, ci ha chiesto cosa è importante per noi, cos’è che ci fa star bene. Il servizio non si misura solo con il tempo ma con il battito del cuore, il tempo del cuore.

La vera sfida del servizio non è fare qualcosa per gli altri ma è fare qualcosa con gli altri. Il servizio è presenza, anche da lontano, far sentire tutto l’amare; è la necessità di stare con, di stare con qualcuno. Ha continuato dicendo che è importante avere sogni, avere una meta ed è necessaria la disciplina; investirci, provare, cadere, rialzarci, provarci ancora, non mollare, continuare, resistere! Questa è la disciplina.

È stato un incontro che ci ha lasciato lividi e brividi. Le parole contano, ma ciò che ha più importanza è il segno che lasciamo, la nostra impronta e Giovanni questa sera, con il suo carisma, ci ha trasmesso tutta la passione e la voglia di aver il coraggio di credere che è possibile cambiare il mondo e di incendiarlo con il fuoco che ognuno porta dentro. Gli diciamo tutto il nostro grazie.
Era presente anche il nostro vescovo e don Mario che ha creduto nel progetto della fondazione Fanelli.

La serata si è conclusa con don Antonio che ci ha fatto ascoltare la canzone: “Abbi cura di me” di Simone Cristicchi. “Abbracciami se avrò paura di cadere che siamo in equilibrio sulla parola insieme abbi cura di me”; ha concluso dicendo che innanzitutto bisogna prenderci cura di noi stessi, elevando una preghiera che rivolgiamo a Dio dicendogli: “Abbi cura di me, perché, poi, io possa prendermi cura di altri”.
Infine ci siamo salutati e congedati dandoci appuntamento a martedì prossimo a Sant’Antonio Abate. Giovani non mancate! Sono esperienze che lasciano il segno.

di Rosalba D’Auria