Parrocchia Santi Prisco e Agnello

Storie di rinascita. Le uova di Pasqua di Luca Astarita, giovane chef di Sant’Agnello

Il giovane cuoco ed animatore della Parrocchia Santi Prisco e Agnello, si reinventa realizzando delle dolci creazioni

Luca Astarita è giovanissimo, ha da poco compiuto trent’anni. Eppure, nella Penisola Sorrentina, il suo nome è piuttosto noto, di certo viene associato ad una professione specifica.

Luca è uno chef, vive a Sant’Agnello con la sua famiglia ed è molto conosciuto in ambito parrocchiale, è stato per diverso tempo animatore della Parrocchia dei Santi Prisco e Agnello.

La cucina è sempre stata la sua passione, fin da ragazzino, passione che gli viene trasmessa dalla madre, grazie anche ai prodotti genuini che sin da piccoli, lui e i suoi fratelli, hanno maneggiato e assaggiato. Il nonno di Luca era infatti un contadino e conosceva bene la materia prima, così come i prodotti di qualità.

Ma la vita delle volte è strana, e specie quando si è molto giovani, capita di imboccare la strada sbagliata, per poi fare un passo indietro. Luca si è diplomato all’ Istituto Tecnico Nautico, si è imbarcato per circa un anno, ha studiato tanto, voleva prendere il patentino nautico. Ma ad un certo punto, comprende che non è quello il suo destino, forse lo aveva sempre saputo.

A soli 24 anni inizia la sua gavetta presso il Moonlight, lavorerà lì come stagionale per ben quattro anni. Nelle pause invernali ne approfitta per studiare e pagarsi corsi di cucina professionale. Oggi gestisce la cucina dell’Hotel Villa Garden, sempre in penisola.

L’anno scorso, nel 2020, l’albergo non ha riaperto e io mi sono ritrovato a maggio senza sapere cosa fare, ho lavorato per due mesi in un ristorante giù al porto di Sorrento – Bistrot sul mare – poi ho fatto qualche mese di disoccupazione. A dicembre ero stanco, ho cominciato a lavorare ai panettoni ma non ce l’ho fatta, non ero in tempo. Ho quindi ripiegato con le uova Pasquali, e mi è andata molto bene, per fortuna” – le parole di Luca, che si definisce un’ottimista con tanta voglia di fare.

Le sue uova di Pasqua sono delle vere opere d’arte, oltre che favolose nel gusto. Il cioccolato che utilizza è quello Belga, ma l’ingrediente migliore resta sempre la passione. Per realizzare un uovo, impiega circa un’ora, dal temperaggio del cioccolato – la parte più complessa – all’incartamento. È un lavoro di precisione e di attesa. Luca, ne ha per tutti i gusti: fondente, al latte, bianco, pistacchio, caramello, caramello salato e bianco. Con l’aggiunta di nocciole, mandorle, pistacchi, frutta secca, fava di cacao. Per la sorpresa? Nessun problema, scegliete quella che desiderate e lui farà il resto. Vi state preoccupando del peso e della dimensione? Tranquilli, ce n’è per grandi e piccini.

Il tempo trascorso in parrocchia con i giovani, mi ha permesso di conoscere tante persone e di realizzare una rete di contatti e rapporti, di cui vado fiero e che oggi riconosco. In un tempo così complicato per tutti, è bello rendersi conto di aver costruito legami e relazioni umane su cui poter contare. In tanti mi hanno cercato e contattato per fare richiesta delle uova. Siamo napoletani, l’arte dell’arrangiarsi scorre nel nostro sangue, in questo siamo avvantaggiati. La mia famiglia mi supporta di continuo, così come la mia compagna, mi ha sempre spronato, anche nella realizzazione delle uova. Noi giovani dobbiamo provare a vivere questo momento come un’opportunità: le cose imparate oggi, non le ho imparate negli anni precedenti” – conclude.

Quella di Luca è una bella testimonianza, abbiamo bisogno di storie come la sua, dove vince la positività e la voglia di fare.

 

Clelia Esposito