Unità Pastorale Gragnano

Unità Pastorale Gragnano: Catechiste work in progress…

Martedi’ 18 ottobre, per le catechiste dell’UP di Gragnano, primo passo di un cammino insieme, progettato ed iniziato già lo scorso anno, ma che non riuscimmo a continuare per varie ragioni.

Nove parrocchie, circa cento catechiste iniziano un cammino insieme… insieme, perché tutte siamo state chiamate ad annunciare il Vangelo… insieme, perché tutte abbiamo scelto di donare un po’ del nostro tempo e della nostra vita per portare Gesù ai più piccoli… insieme perché…

“Ogni volta che si annulla l’avverbio ‘insieme’, si annulla anche il verbo ‘camminare’. Se vogliamo perciò camminare, dobbiamo metterci ‘insieme’.” Don Tonino Bello

Era da tempo che si proponeva e si sperava di realizzare qualcosa in questo senso, ma non si era riusciti a dare seguito alle proposte; ora, grazie anche alla spinta delle indicazioni sinodali, e, soprattutto, grazie a chi ci ha creduto, siamo partiti per questa nuova avventura.

In questi ultimi anni abbiamo visto sicuramente un po’ bloccate le nostre iniziative e frenati i nostri entusiasmi, e, forse, qualcuna di noi ha anche avuto il pensiero di riporre le reti, ma, prendendo a prestito la Parola che sempre ci guida, a ciascuna di noi oggi il Signore dice: prendi il largo, getta le reti… e noi, sulla sua Parola, risaliamo sulla barca…

Il primo incontro di questo cammino, volutamente, è stato organizzato in una sala ricevimenti, per accogliere i partecipanti in modo informale, in un’atmosfera di serena fraternità. Non un incontro formativo ma un’unione di cuori, per vivere la bellezza dello stare insieme, per riaccenderci a partire da quello che siamo e non da quello che facciamo.

Riflessione a partire dal racconto lucano del cammino dei due discepoli da Gerusalemme ad Emmaus, delusi… delusione che sa di tristezza ma anche di aspettativa, di attesa, di desiderio… tristi, ma in cammino… e il cammino dice di un progetto, di un processo, e la strada dice di qualcosa di dinamico, di progressivo, sa di creatività, di missione, di voglia di andare avanti… questa strada rappresenta le strade della nostra città, le strade dove viviamo, le strade buie o luminose, lisce o sconnesse, le strade lungo le quali incontriamo la gioia, ma anche la fragilità, il dolore, lì dove, sempre, il Signore ci accompagna e dove vogliamo portare la Parola che ci arde dentro.

L’incontro ha visto anche momenti di condivisione per gruppi che ci hanno permesso di parlare ma soprattutto di ascoltarci, secondo le indicazioni sinodali, a partire da quello che ci muove dentro e che ci permette di ritrovare nella voce degli altri, la voce dello Spirito.

Questo incontro è stato un primo passo verso un “sogno”, ma, perché non rimanga solo un sogno, è necessario aprire un cantiere, è necessario progettare e iniziare a costruire. E nel nostro progetto ci sono altri incontri che non hanno la pretesa di esaurire, ma di avviare processi.

Avremo un incontro al mese, itineranti, sulla catechesi, sulla Parola, sul coinvolgimento delle famiglie che riteniamo essenziale nel processo di educazione alla fede dei più piccoli, sulle ‘domande grandi dei bambini’, perché i bambini pongono domande, ne hanno il coraggio, ed esigono risposte, e, a volte, quelle domande, restano senza risposte anche dentro di noi.

Saranno incontri fatti di ascolto, di lectio, di laboratori, e si concluderanno con un itinerario di arte e di fede a Napoli e un progetto per il futuro.

Cosa vuole essere questo cammino appena iniziato?

Innanzitutto cosa non vuole essere: non vuole dare direttive, ogni gruppo parrocchiale continuerà a camminare secondo le proprie scelte e le proprie esigenze, nella consapevolezza delle diversità del contesto in cui si opera, delle disponibilità e dei carismi.

Questo cammino vuole essere un ascolto reciproco che arricchisce tutti, che può aiutare le parrocchie meno dotate, che può accompagnare le catechiste che, a volte, si sentono inadeguate a svolgere la missione loro affidata, che può far “rinascere” l’entusiasmo e la voglia di continuare in chi, forse, non sa più sognare.

Il cammino vuole ripensare i modelli relazionali, partendo da una nuova visione di Chiesa, uscendo da linguaggi e immagini non più significativi e generativi, per dire bene il bene, per far si che le nostre parole consentano alla Parola di aprire i cuori di chi ascolta e si attende ragioni per credere e sperare.

Vuole essere un incontro di vite, di cuori, ‘non solo cose da fare’, sull’icona sinodale di Marta e Maria, lì dove ciascuno di noi si mette in ascolto anche delle attese di chi ci viene affidato, dove ognuno si fa compagno di cammino delle famiglie con cui abbiamo il dono di percorrere un tratto di strada.

Ascoltare le attese degli altri – qualcuno, durante la condivisione, ha detto ‘ascoltare il silenzio dei bambini’ – perché il silenzio, poi, fa rumore, ma solo quando è troppo tardi…

Un cammino insieme perchè la nostra Unità Pastorale possa essere segno, sul territorio, di quella Chiesa sinodale auspicata da papa Francesco.

E’ un’utopia? A giudicare dalla prima esperienza, dalla partecipazione, dai riscontri positivi, dal sorriso negli occhi, anche dall’emozione, pensiamo che camminare ‘insieme’ si può, non è solo utopia, ‘insieme’ si può mettere le ali al cuore e sognare… nel nome di Chi ci accompagna lungo la strada, ci fa ardere il cuore, e resta con noi anche quando si fa sera!

 a cura di Anna Cuomo