Uno Squardo su MOAMBA

Testimonianze dell'esperienza AFRICA

Non ho attraversato due continenti, fatto dodici ore di volo e diecimila km per giudicare, per insegnare com’è che si fa, per portare la mia cultura agli altri o per indottrinare qualcuno. Sono andato per vedere con i miei occhi, per conoscere veramente una realtà soltanto raccontata, e soprattutto per ascoltare la gente…
 
Insieme ad altri tredici ragazzi ed il nostro viceparroco Don Tonino, sono partito alla volta del Mozambico, scegliendo di vivere la mia estate da volontario presso la scuola professionale di Moamba, nella comunità salesiana che lì opera ed è costante punto di riferimento per i giovani, o almeno, per quelli più fortunati. Nei luoghi che ho visitato, ciò che più risalta è la differenza nelle piccole cose, in quelle che per noi sono scontate, in tutto ciò che diamo per acquisito e che in un certo senso pensiamo ci spetti! È difficile descrivere a parole la normalità dell’anormalità. Tutto questo e molto altro, in Africa, ha un impatto completamente diverso: ha un affermato VALORE! Ciò che più avverto nel ritornare alla quotidianità, è una ritrovata essenzialità, sperimentando che si può, senza rinuncia alcuna, eliminare il superfluo dalla nostra vita!.
Essenziale come la chiesa in cui in quella terra ci ritrovavamo a celebrare l’Eucarestia: una chiesa povera, spogliata di tutto ciò che siamo abituati a vedere, ma arricchita dalla partecipazione calorosa dell’Assemblea. Quattro mura di mattoni e una lamiera come tetto. Un tavolo come altare ed al posto del pavimento uno spesso strato di sabbia. È in questo ambiente che ho sperimentato sulla mia pelle cosa significa vivere con gioia la Celebrazione Eucaristica, fare dell’incontro con Dio una vera e propria festa.
Auguro a tutti di poter beneficiare di una così forte esperienza, e colgo l’occasione per chiedere a tutti voi lettori di ricordare questa gente tra le vostre preghiere.
 
Pace e bene
Francesco Marciano
 
“Io credo”
Quest’anno è toccato all’isola di Capri ospitare la travolgente marea di mille e più giovani che si sono riuniti per celebrare la pasqua dei giovani. Baciati da un sole caldo, è stato meraviglioso vedere quanti ragazzi da tutti gli angoli della nostra diocesi si sono riversati in un unico posto con lo stesso entusiasmo, con lo stesso intento. Un evento diverso dal solito, che non si verifica tutti i giorni caratterizzato da momenti toccanti, come quello del video-testimonianza di don Domenico, momenti di riflessione, con le testimonianze dei ragazzi della parrocchia di Sant’Agnello e di don Antonino Minieri  sulla loro esperienza in Africa e momenti di gioia come l’attesa e l’arrivo del vescovo tra i giovani.
Personalmente ritengo che sia sta un’esperienza unica. Vedere così  tante persone, giovani come te, che si trovano tutti lì nello stesso campetto con la stessa gioia ti riempie il cuore.  è stata un’ occasione per noi giovani di allargare il nostro sguardo quasi sempre concentrato sulle nostre realtà parrocchiali e ci ha fatto sentire parte di qualcosa di più grande, tutti noi eravamo lì uniti anche se non ci conoscevamo, tutti a cantare, a ballare e tutti in silenzio per  ascoltare… sono esperienze che non capitano molto spesso e spero che la pastorale giovanile che è stata così brava ad organizzare questo evento possa darci più spesso l’occasione di viverne altri, di sentirci di nuovo uniti intorno a Lui.
 
Nadia Russo