Lettera ai Presbiteri

A tutti i presbiteri

Carissimi,

Vi scrivo con gioia a conclusione degli Esercizi spirituali, che abbiamo potuto di nuovo proporre ai preti e diaconi disponibili a parteciparvi. È un segno importante e incoraggiante di quella “ripresa” che stiamo provando a portare avanti con le nostre comunità, in questo tempo ancora segnato dalle conseguenze della pandemia. Il Vangelo della liturgia odierna presenta Gesù che “ogni giorno insegnava nel tempio” e annota che “tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo” (Le 19, 47-48). Ecco perché non possiamo farci prendere dalla paura e chiuderci in noi stessi. Il Signore Gesù continua a parlarci, gratuitamente e con fedeltà. Siamo dunque il Popolo dell’ascolto, come Gesù ricorda allo scriba che gli chiede qual è il primo di tutti i comandamenti: “ascolta, Israele” (Mc 12, 29). Ed è così che vogliamo affrontare le sfide di questo tempo carico di problemi e di attese. Il nostro compito non è radunare le persone attorno a noi, ma metterci tutti insieme in ascolto di Lui!

In modo particolare viene chiesto a noi pastori di accompagnare e sostenere il cammino di tutti. Il Sinodo indetto da Papa Francesco per la Chiesa universale è un’occasione straordinaria, che non possiamo sottovalutare o sminuire. Ancor più per noi, chiamati a prolungare il “cammino sinodale” con “tutte le Chiese che sono in Italia”, così come lo stesso Papa ci ha sollecitati a fare.

–      Saremo capaci di trasformare i nostri percorsi di fede in occasione di ascolto di tutti i battezzati?
–      Riusciremo a far sentire a  ogni cristiano  il dovere e  la responsabilità di collaborare nella ricerca della comprensione di ciò che lo Spirito oggi dice alla Chiesa?
–      Apriremo le nostre comunità all’apporto di tutti quelli che sono chiamati, vicini e lontani, senza escludere nessuno per le sue idee e convinzioni?

Sono domande che tutti portiamo nel cuore, carissimi confratelli, senza però rallentare o addirittura bloccare il processo avviato. Lo Spirito ci chiede di uscire dai nostri schemi, che non rispondono più – ne siamo tutti convinti – a ciò di cui ha bisogno la nostra gente per ritrovare la gioia di vivere. Da anni ormai stiamo imparando con l’apostolo Pietro ad accogliere e fare i conti con le esigenze di quanto lo Spirito ci sussurra con insistente dolcezza: “àlzati, scendi e va’ con loro”! (At 10, 20).

In questi ultimi mesi mi sono spesso di interrogato:
cosa sta chiedendo il Signore in modo specifico a noi pastori?
Grazie ai suggerimenti di tanti di Voi sono giunto alla conclusione che noi per primi dovremo metterci in ascolto gli uni degli altri, a partire da me. Vi ringrazio perciò di tutto cuore!
Per questo motivo l’itinerario formativo di quest’anno, elaborato  con i  vicari zonali, è stato pensato come un processo unitario che ci veda tutti in ascolto del Signore, della storia e dei confratelli. I ritiri spirituali, previsti come sempre nei tempi forti dell’anno liturgico, ci introdurranno all’ascolto di Dio ispirandosi alle “aree tematiche” scelte per la consultazione sinodale. Gli incontri zonali del clero poi saranno strutturati in modo da esercitarci noi per primi in un autentico ascolto reciproco: è un’arte che dobbiamo sempre perfezionare e un metodo tutto da apprendere. Concluderemo il nostro percorso prima dell’estate con la consueta due-giorni di aggiornamento del clero, dove potremo raccogliere quanto ricevuto e verificare la nostra crescita comunitaria. Auguro a me è a Voi che, superata ogni barriera e pregiudizio, potremo ripeterci a vicenda ciò che Pietro disse a Cornelio prima di entrare nella sua casa: “àlzati: anche io sono un uomo!” (At 10, 26).

Due impegni mi preme infine sottolineare. Nascono da due doni di grazia che il Signore ha offerto quest’anno alla nostra Chiesa diocesana: l’ordinazione lo scorso 3 luglio di due diaconi permanenti, Francesco Soldatini e Mimmo Ruggiero, e il prossimo 7 dicembre la consacrazione nell’Ordo Virginum di una giovane, Antonietta Palummo.

Lo Spirito arricchisce la nostra comunità ecclesiale con carismi e ministeri rispondenti alle necessità del nostro tempo. Con gioia e gratitudine riconosciamo la grazia speciale che ci viene fatta. Impegniamoci a custodirla con fedeltà e alimentarla con passione, perché anche altri possano scoprire la chiamata a lavorare nella vigna del Signore, in modo da condividere con tutti

LA GIOIA DEL VANGELO NELLA COMPAGNIA DEGLI UOMINI!

Vico Equense, 19 novembre 2021
venerdì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario

Vico Equense
19-11-2021