XIII Giornata Nazionale per la custodia del Creato

Si svolgerà sabato 15 settembre a Castellammare di Stabia, la Giornata Regionale per la Custodia del Creato.

L’appuntamento  unirà, in momenti di riflessione sui temi inerenti la salvaguardia del territorio e la tutela ambientale, tutti i vescovi della Campania insieme alle aggregazioni laicali della Regione Campania. «Custodiamo la bellezza» sarà il tema della manifestazione, che si legherà agli altri eventi, promossi in tutta Italia, dalla Conferenza Episcopale Italiana, per la promozione di un rapporto sano tra Dio, uomo e natura.

Proprio questo nesso è al centro della Giornata che, lo scorso 1° settembre  ha vissuto, a livello nazionale, il suo momento inaugurale, nel territorio di Veroli, nella provincia di Frosinone. L’ìncontro, dal titolo «Coltivare l’alleanza con la Terra» è stato anche l’occasione per giornalisti ed operatori della comunicazione ed informazione cattolica, di discutere e confrontarsi sui temi ambientali, alla luce del percorso tracciato da Papa Francesco attraverso l’enciclica «Laudato Si’». «Attraverso essa – ha spiegato, in apertura dell’evento, S.E.Mons. Ambrogio Spreafico, vescovo della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino – il Papa ci ha spronato su questi argomenti. Noi cattolici, ci siamo arrivati un po’ tardi rispetto ad  evangelisti ed ortodossi, su questo tema che è un problema del Pianeta». Il pastore ha quindi evidenziato la connessione esistente tra cambiamenti climatici e migrazioni, rimarcando: «Entro il 2020, 60 milioni di persone si potrebbero spostare dall’Africa sud – sahariana, per problemi o emergenze climatiche, dando vita al più grande movimento di profughi ambientali». Proprio questo tema è stato al centro dell’intervento, di Felipe Camargo, rappresentante regionale per il Sud Europa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNCHR), che, durante la sua lectio magistralis dal titolo «I rifugiati per ragioni climatiche ed ambientali» ha sottolineato l’assenza della definizione giuridica di profugo ambientale. «In media ogni anno – ha spiegato il funzionario Onu – 21, 5 milioni di persone lasciano il proprio Paese per problemi climatici. Il termine di rifugiato climatico si riferisce a persone sfollate, perché non esiste una definizione giuridica di queste stesse persone, ed attualmente non è possibile stabilirla perché potrebbe creare problemi a quella di rifugiato politico, con enormi conseguenze per la gestione dei flussi migratori». L’intreccio tra giustizia e ambiente è stato proprio posto al centro del dibattito da Luca Negro, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. Quest’ultimo nella sua relazione dal tema «Movimento ecumenico internazionale e cambiamenti climatici», ha evidenziato l’importanza di celebrare questa giornata insieme a tutte le confessioni, nonché l’assenza di giustizia economica, in tutti quegli Stati e quei luoghi in cui è mancante una giustizia ecologica.

Altri interessanti spunti di riflessione, durante il dibattito sul rapporto di simbiosi tra uomo e ambiente, sviluppatosi in due sessioni moderate da Giuseppina Paterniti, vice direttore TGR della Rai, e Silvia Guidi, giornalista de «L’Osservatore Romano», sono stati poi portati da: Andrea Masullo, funzionario del Ministero dell’Ambiente e direttore scientifico dell’associazione Greenaccord (guidata da Alfonso Cauteruccio e promotrice dell’iniziativa), che si è soffermato su accordi internazionali riguardanti il clima e su come adattarsi al cambiamento futuro delle condizioni atmosferiche; Giorgio Barbaglia responsabile tecnico della Comunità di Sant’Egidio, sulla cooperazione climatica in Congo; mons. Fabio Fabene, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, sul prossimo sinodo sull’Amazzonia e sull’importanza di attuare uno sviluppo dei territori rispettoso delle culture delle popolazioni che vi abitano; mons. Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e del lavoro dalla Cei, sul tema della creazione di un vero e proprio patto con la Terra; don Angelo Romano, docente di teologia pontificia dell’Università Urbaniana, sul fenomeno dei martiri per la difesa del creato, il cui elenco è stato anche letto da Gabriele Salari, giornalista ambientale e già responsabile ufficio stampa di Greenpeace Italia.

di Gianrocco Antonio Morese

 

Il Messaggio del Papa

Il Messaggio dei Vescovi per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e dell’Ecumenismo e il dialogo