Assemblea Generale CEI: le osservazioni di Mons. Alfano

In Sinodo! Ormai il processo sinodale è avviato e nessuna manifestazione o appuntamento ecclesiale può più ignorarlo. A partire dall’assemblea dei Vescovi Italiani. Eccoci dunque di nuovo all’Hotel Ergife, radunati in forma straordinaria tutti insieme dopo solo sei mesi dall’ultima convocazione, quella annuale. Abbiamo sentito infatti noi per primi, vescovi delle Chiese che sono in Italia, il bisogno non solo di ritrovarci e precisare le modalità di questo cammino sinodale, ma anche di iniziare a farne esperienza concreta già tra di noi.

Innanzitutto l’incontro con il Papa. Appuntamento consueto, ma per nulla scontato. La forma scelta del dialogo diretto tra i vescovi e il Papa caratterizza i nostri dialoghi sin dall’inizio di questo pontificato, ma questa volta si trattava di confrontarci con il successore di Pietro su quanto sta accadendo nelle nostre realtà ecclesiali, a partire dall’inaugurazione della prima tappa sinodale in ciascuna delle Chiese particolari in tutto il mondo. Il dialogo è stato come sempre schietto e profondo. Abbiamo potuto ascoltare ciò che il Papa porta nel cuore e come vede le nostre comunità in cammino. Le tematiche proposte dai vescovi che hanno preso la parola hanno toccato la vita della Chiesa italiana nel contesto e culturale che tanta incidenza ha su tutti noi. Il Papa non si è tirato indietro, anzi ha mostrato di conoscere da vicino risorse e problemi della nostra azione pastorale. Alcuni nodi essenziali sono stati messi chiaramente in luce, soprattutto nella necessità di creare ambienti di grande fiducia perché tutti si sentano accolti e valorizzati. Gli siamo per questo profondamente grati.

Questa mattina siamo entrati nel vivo dei lavori. La prolusione del cardinale Presidente e la relazione del segretario generale del Sinodo dei Vescovi, il card. Grech, ci hanno permesso di mettere a fuoco alcuni punti essenziali del nostro cammino sinodale, soprattutto riguardo alle motivazioni e alle finalità. Ci è stato ribadito con forza che tale processo sinodale non nasce da prospettive sociologiche e non può paragonarsi a una dinamica parlamentare, pur giusta e sempre auspicabile nella società civile. Si tratta di un’esperienza nello Spirito, tipicamente ecclesiale, che deve armonizzare la sinodalità di tutto il Popolo di Dio con la collegialità dei pastori e con il primato petrino. Insomma una forte esperienza di fede, che nasce dalla comunione di tutti i battezzati, da non dare mai per scontata ma da incoraggiare e incrementare in forme sempre nuove, e si concretizza nella missione che deve vedere coinvolta l’intera comunità nell’annuncio del Vangelo. La partecipazione è la modalità su cui maggiormente insistere, come esigenza da risvegliare nel cuore di tutti i discepoli del Signore per condividere con tutti la gioia del Vangelo!

Ma l’aspetto più interessante del nostro lavoro assembleare è venuto nel pomeriggio, quando abbiamo avviato dei veri e propri esercizi di sinodalità in piccoli gruppi in cui siamo stati suddivisi. Non i soliti gruppi di lavoro. Non un confronto o dibattito su idee e convinzioni di ciascuno dei partecipanti. Ma un’esperienza di ascolto tra vescovi, a partire dal proprio vissuto di pastori chiamati a camminare insieme con il popolo a noi affidato. La “conversazione spirituale” suggerita dal Documento Preparatorio del Sinodo abbiamo cominciato a sperimentarla in quanto pastori che devono poi proporla alle rispettive Chiese. In ascolto dello Spirito, attraverso la narrazione dei cammini avviati nelle nostre realtà diocesane, insieme a presbiteri e laici, fino al coinvolgimento di quanti sono più ai margini o addirittura fuori: che bella immagine di Chiesa mi porto a conclusione di questa intensa giornata di lavoro! E come desidero che ciò si ripeta, nei modi diversi che la fantasia dello Spirito vorrà suggerirci, anche nella nostra Chiesa locale! È la preghiera con cui mi preparo a chiudere una giornata faticosa ma entusiasmante, dopo la partecipazione serale all’ultima fatica del giorno: l’avvio della Commissione episcopale di cui sono membro, quella relativa ai problemi sociali e il lavoro.

Mons. Francesco Alfano