Il balsamo della gioia in una giornata di fraternità diaconale

Nella Didascalia degli Apostoli (2,44) si dice: «Il diacono sia l’orecchio e la bocca del vescovo, il suo cuore e la sua anima»;

Il direttorio dei diaconi permanenti suggerisce che: è bene che ci si riunisca periodicamente per verificare l’esercizio del proprio ministero, e fare in modo di crescere sempre più in uno  spirito di comunione col proprio pastore.

Motivo per cui, il 3 settembre a  Meta di Sorrento, insieme alle proprie mogli,  diaconi permanenti ed aspiranti, si sono riuniti intorno al vescovo, e hanno vissuto una giornata conviviale dal carattere allegro, festante e allo stesso tempo profondamente spirituale!

L’evento è stato preceduto da una Eucarestia vissuta nella parrocchia dei santi  Ciro e Giovanni a Vico Equense, dove aleggiavano le parole di Isaia:

..se tu supplisci ai bisogni dell’affamato, e sazi l’afflitto,
la tua luce spunterà nelle tenebre,
e la tua notte oscura sarà come il mezzogiorno;

il SIGNORE ti guiderà sempre,
ti sazierà nei luoghi aridi,
darà vigore alle tue ossa;
tu sarai come un giardino ben annaffiato,
come una sorgente la cui acqua non manca mai.

I tuoi ricostruiranno sulle antiche rovine;
tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età
e sarai chiamato il riparatore delle brecce

(isaia 58, 10 -12)

Il diacono è chiamato a servire là dove la Chiesa sperimenta le proprie fragilità e insufficienze, là dove c’è da riparare l’infedeltà o l’inadeguatezza, a rendere un servizio liquido che si adegua più di ogni altro alle necessità della Chiesa;

Se io diacono, mi sento realmente e intimamente legato al vescovo, quando il mio sguardo si posa su un fratello o una sorella, in qualche modo è anche lo sguardo del vescovo che li raggiunge, quando mi pongo in ascolto di una persona, è anche il pastore che ascolta.

Il diacono è nella Chiesa l’immagine viva del Cristo che serve, del Cristo che per amore si china a lavare i piedi dei suoi discepoli, del Cristo che si fa carico delle sofferenze dei più deboli, del Cristo che proclama la parola del Regno di villaggio in villaggio, del Cristo che si fa vicino a chiunque è minacciato dalla tristezza e dall’angoscia, del Cristo che offre la sua stessa vita in sacrificio: in poche parole l’essenza del diacono oggi, è farsi riparatore di brecce in comunione col proprio Pastore!

Maurizio Longobardi – diacono