Papa Francesco ha aperto, lunedì 18 maggio, lAssemblea generale della Cei, alla quale partecipa anche il nostro arcivescovo, condividendo con i vescovi alcune domande sulla sensibilità ecclesiale. Linvito del Papa è stato a non essere timidi nello sconfessare una diffusa mentalità di corruzione, pubblica e privata, ad uscire verso il popolo per difenderlo dalle colonizzazioni ideologiche, a valorizzare il ruolo dei laici e a crescere nella collegialità e comunione tra vescovi e sacerdoti.
Oggi, dopo lascolto di Papa Francesco e il dialogo con lui, i lavori dellAssemblea generale sono stati aperti dalla prolusione del cardinale presidente, Angelo Bagnasco.
Il porporato ha innanzitutto descritto lattuale momento attraversato dalla Chiesa che è in Italia, alla luce dellEvangelii Gaudium e degli appuntamenti principali che la attendono: dallAnno della Vita Consacrata al Giubileo della Misericordia, dal Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze al Sinodo sulla famiglia, ad ottobre, fino allostensione della Sindone che culminerà, il 21 e 22 giugno, con la visita del Santo Padre.
Lo sguardo del cardinale si è poi allargato alle grandi emergenze che attanagliano il mondo, a cominciare dalla brutalità omicida delle persecuzioni contro i cristiani, ricordando la grande preghiera indetta per il prossimo 23 maggio, vigilia di Pentecoste. Nelle parole di Bagnasco anche limmane tragedia che ha colpito il Nepal e che ha visto domenica scorsa la mobilitazione di tutte le parrocchie per una colletta di solidarietà.
Lattenzione del presidente si è poi spostata al nostro Paese, nel quale ha detto la preoccupazione fondamentale della gente resta loccupazione. Se da una parte ascoltiamo i messaggi di svolta e di fiducia che provengono da politici ed esperti ha aggiunto -, dallaltra non vediamo i disoccupati diminuire, né i giovani entrare finalmente nel mondo del lavoro.
Altre questioni italiane menzionate da Bagnasco quella dei migranti, sul cui fronte lEuropa sembra aver dato un colpo, anche se ancora flebile, e lacceso dibattito sulla buona scuola, con un ricordo delle 300 mila persone riunitesi lo scorso anno in piazza San Pietro insieme a Papa Francesco per chiedere una struttura più giusta e adeguata per sedi e organici, unistruzione solida ed essenziale, una formazione professionale stimata e sostenuta.
Attenzione dedicata anche alle piaghe sociali del gioco dazzardo, il cui fatturato rappresenta il 10% dei consumi delle famiglie italiane, e dei ragazzi che già tra gli 11 e i 17 anni sono facile preda dellalcol.
Ampio spazio, infine, per la famiglia, perno insostituibile e incomparabile della società, al cui riguardo il Card. Bagnasco ha citato ampiamente il più recente Magistero di Papa Francesco.
In allegato il discorso del Santo Padre e il saluto del cardinale presidente, Angelo Bagnasco del 18 maggio, e la prolusione del cardinale Bagnasco del 19 maggio.