Vita Consacrata

La Sinodalità nella Vita Consacrata

Il 6 novembre scorso il Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le società di vita apostolica, Monsignor José Rodriguez Carballo, ha tenuto, presso la cattedrale dei santi Filippo e Giacomo in Sorrento, un incontro formativo a cui hanno preso parte tutte le realtà di vita consacrata presenti nell’arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, e a cui ha partecipato anche l’arcivescovo della suddetta arcidiocesi, Monsignor Francesco Alfano, il Vicario Episcopale per la vita consacrata, fra Antonio Michele Ridolfi ofm, e il vicario generale del vescovo, don Mario Cafiero.

Tema dell’incontro è stato il confronto tra la vita consacrata e il sinodo.

Ad apertura dell’incontro la delegata dell’USMI, Suor Adriana Perissinotto, ha presentato a Padre Carballo le 38 comunità presenti in diocesi.

Padre Carballo, con non poca enfasi, ha smosso le nostre coscienze e fortificato le nostre volontà per vivere, con maggiore consapevolezza e senso di responsabilità, la nostra vita consacrata nel mondo.

L’intervento ha toccato tre punti fondamentali:

  • la situazione attuale della vita consacrata;
  • verso dove stiamo andando;
  • l’importanza della sinodalità.

Con molta chiarezza e paternità Padre Carballo ha mostrato i rischi che si possono incontrare nella vita consacrata, cosa inquina la bellezza della vocazione e cosa bisogna fare per poter cambiare.

Tale intervento, che si potrebbe definire concreto e attuale, ha stimolato le coscienze e solleticato le volontà ad un cambiamento reale e radicale.

Innanzitutto, ciò che inquina la vocazione, ha riferito Padre Carballo, è l’autoreferenzialità, seguita da un’attenzione, quasi ossessiva, per il numero, attirare più persone possibili, ottenere risultati visibili. Agli antipodi potrebbe esserci, invece, il rischio di quello che si potrebbe definire, accidia spirituale, ossia bramare ciò che non si ha, desiderare di stare altrove.

Pur mettendo in evidenza i rischi e le fragilità presenti negli istituti, come: il numero elevato di abbandoni, il numero di istituti commissariati, gli abusi di potere, Padre Carballo non ha mancato di accendere nei cuori una reale speranza e fiducia, non solo per un possibile cambiamento futuro, ma anche per una attuale ricchezza già presente nei nostri istituti, come: la fedeltà al proprio carisma connessa con una sana creatività, quella che Padre Carballo ha definito “fedeltà creativa”.

Quindi la vita consacrata è un cammino dove si cerca e si trova il Signore.

Cosa bisogna quindi fare? Ritornare all’essenziale, lasciare il secondario, dare maggiore importanza alla missione (non c’è vita consacrata senza missione) e, non meno importante, curare e fortificare la vita fraterna.

Ultimo punto analizzato è stato l’importanza della sinodalità.

Sinodo è e deve essere il nome stesso della Chiesa. Quello sinodale, ha concluso Padre Carballo, deve diventare un atteggiamento di ogni consacrato.

Ringraziamo allora di cuore Padre Carballo per aver stuzzicato le nostre coscienze e incoraggiato la nostra volontà, nostro impegno sarà quello di tradurlo in concreti gesti sinodali nei propri Istituti e nella Chiesa Universale.