Mons. Alfano sulla Giornata mondiale per la vita consacrata

La nostra diocesi ha celebrato domenica 1° febbraio la Giornata per la vita consacrata, nella chiesa dei santi Ciro e Giovanni, a Vico Equense. Il tema scelto è stato “La vita consacrata nella Chiesa. Vangelo e profezia come cammino da percorrere nella gioia”. È intervenuta sul tema suor Nicla Spezzati, docente in Teologia e sotto-segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Le conclusioni sono state affidate al nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano. È seguita la celebrazione della Santa Messa.
 
Oggi, 2 febbraio, è la Giornata mondiale della vita consacrata. Su questa Giornata, che assume un valore particolare nell’Anno dedicato alla vita consacrata voluto da Papa Francesco, abbiamo interpellato mons. Alfano.
 
“L’Anno della vita consacrata lo stiamo vivendo anche noi in diocesi, a piccoli passi, con il Comitato che abbiamo creato per l’occasione e che sta proponendo e realizzando le iniziative. La Festa di oggi l’abbiamo anticipata a ieri, di domenica, per permettere a religiosi e religiose di partecipare, ma sono stati presenti anche gruppi vicini alle comunità religiose, come Terz’Ordini, Gioventù Francescana e altri che vivono questa spiritualità”, ci racconta l’arcivescovo.
 
Nella nostra diocesi ci sono tante Congregazioni femminili, mentre quelle maschili sono poche. Al di là dei numeri, sono una ricchezza per la nostra Chiesa? “Sono un dono da riscoprire – afferma mons. Alfano -. I primi a doverlo fare sono gli stessi religiosi. C’è il rischio di dare per scontato il dono o di non coglierne più la bellezza per le numerose difficoltà, che oggi s’incontrano in un contesto cambiato, un calo delle vocazioni, le richieste mutate da parte della società. Ma, come dice il Papa, non è il tempo per lamentarsi, ma per recuperare la gioia per aver donato la vita al Signore”. È, prosegue l’arcivescovo, “anche un dono da riscoprire anche nella nostra Chiesa diocesana, che non può fare a meno della vita consacrata, che anzi deve sentirsi chiamata in causa e collaborare nella ricerca di modalità nuove per vivere il carisma”.
 
Questa, secondo il presule, è una stagione appassionante: non è il tempo di piangersi addosso, perché lo Spirito ci sta spingendo a cercare nuove vie per vivere questa scelta radicale, che è, come ricorda il Papa nella lettera ai consacrati, una scelta profetica, che deve indicare qualcosa verso cui stiamo andando, ma che ora manca”. Pure in questo caso, ammette il nostro pastore, “il cammino non è semplicissimo né immediato, ma colgo tanta buona volontà non solo nei più giovani, ma anche nei più anziani, che si rendono conto che questo dono può essere utile, non solo in prospettiva funzionale, ma per il segno che possono essere per ricordarci che noi siamo fatti per il cielo”.