Settembre, un po’ come gennaio, è un mese che profuma di inizio, di partenza, di nuovo, e quindi perfetto per vivere appieno il significato di un’alba.
Organizzata in pochi giorni, con la voglia di mettersi in cammino e un gruppetto di giovani della parrocchia (raggiunti poi da altri direttamente alla cappella di San Costanzo) abbiamo intrapreso una piccola avventura verso l’alba di un nuovo giorno.
Arrivati col bus al centro di Massa Lubrense, nel pomeriggio, ci siamo incamminati sotto la guida di Don Christian per i sentieri interni del paese, assaporando la fatica ma sopratutto gli scorci del tramonto lungo percorso.
Passo dopo passo, guardavamo avanti, fino a scorgere all’orizzonte la chiesetta bianca sul monte, che per i meno allenati sembrava un miraggio e una meta inarrivabile.
Raggiunta la piazzetta di Termini, dopo aver cenato, ci siamo diretti verso l’ultima salita notturna, con torce e tanta voglia di arrivare e accamparsi per la notte.
Sulla cima ci hanno accolto le luci delle strade e delle case della nostra amata penisola ma anche la presenza di nubi che ci ha tenuti svegli, preoccupati di non poter ammirare pienamente il chiarore.
Fortunatamente grazie al vento, e perché no forse alla Provvidenza, durante la notte, (passata su teli mare e sacchi a pelo nella cappella impolverata), il cielo si è aperto.
Appena l’intero gruppo ci ha raggiunti, abbiamo atteso lo spuntare del sole, rompendo il silenzio col suono della campana della chiesa.
Nel giorno della Natività di Maria abbiamo proclamato le lodi lì, tutti insieme, affidando a Lei e a Dio i nostri desideri.
Col cuore colmo di gioia e di speranze nuove, illuminato e riscaldato dal sole appena sorto, siamo rimasti alcuni minuti in contemplazione, meravigliati di quanto la natura possa donarci ogni giorno.
Dopo aver condiviso la colazione e scattato qualche foto davanti al panorama mozzafiato, siamo tornati a casa, con la voglia di riuscire a portare nel quotidiano questa piccola esperienza di bellezza vissuta.
di Silvia Russo